La nuova Range Rover Plug-in

La famiglia Range si arricchisce di due modelli: una Classic plug-in benzina-elettrica e la Sport SVR

di Nicola Desiderio
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GLOUCESTER - I Suv si moltiplicano e il Regno Unito si divide dall’Europa, ma per tutto il mondo la corona ce l’ha in testa dal 1970 sempre e solo lei: la Range Rover. Sarà infatti per il suo passaporto, per storia e per l’aver incarnato prima di tutte il mix tra ruote alte e lusso, ma la regina delle automobili a ruote alte viene da Solihull, a meno di 200 km da Londra e alle porte di Birmingham. In mezzo c’è l’Inghilterra rurale dove i pascoli si alternano ai castelli e luoghi illustri non solo per l’auto, ma anche per lo sport, la cultura e la storia.
Ecco dove poteva nascere una signora di campagna diventata presto un mito che, rimanendo fedele alla tradizione, si è rinnovato costantemente fino ad adottare nel 2012 la struttura monoscocca interamente in alluminio che ha permesso di tagliare il peso di 420 kg. Ora è arrivato il turno di un’altra innovazione epocale: l’ibrido plug-in che giunge in occasione di un restyling che porta a bordo della sovrana tra i Suv ancora più lusso e ancora più tecnologia.

La Range Rover Classic – così si chiama da quando in gamma è arrivata la Sport – presenta modifiche di dettaglio all’esterno, ma dentro nuovi sono i materiali le tinte e soprattutto la plancia con l’adozione dei comandi a doppio schermo da 10 pollici sulla parte centrale della plancia come è già avvenuto sulla Velar. Anche la strumentazione diventa digitale e acquista l’head-up display, il climatizzatore diventa capace di bloccare anche le nanoparticelle e gli impianti audio raggiungono nuove vette con potenze fino a 1.700 Watt con 29 altoparlanti mentre il wi-fi collega fino a 8 dispositivi e ci sono ben 14 prese Usb. Aggiornata anche la dotazione di sicurezza, con l’implementazione di nuovi sistemi di assistenza alla guida, e di fari di ultima generazione, fino a quelli con 155 Led e 4 diodi laser capaci di sparare un fascio lungo oltre 500 metri

Altre raffinatezze sono la tendina del tetto apribile che si attiva con un gesto, l’Activity Key che permette di aprire e chiudere la vettura con un braccialetto, e i sedili posteriori sulla versione a passo allungato (+20 cm) provvisti di massaggio “hot stone” e che si inclinano di 40 gradi facendo della Range un’autentica limousine alta, non solo per lignaggio. In più, ora il sistema di trazione integrale è più leggero e raffinato e spalleggiato da un Terrain Response che riconosce automaticamente il fondo e permette di partire ancora meglio su quelli più scivolosi. Molte di queste innovazioni arrivano anche sulla Range Sport che condivide con la sorella gran parte dei motori V6 e V8 con potenze fino a 565 cv, a benzina e a gasolio, e anche il nuovo sistema ibrido plug-in composto dal 4 cilindri 2 litri da 300 cv e dall’elettrico da 85 kW inserito del cambio automatico a 8 rapporti per un totale di 404 cv e 640 Nm per uno 0-100 km/h in 6,8 secondi e una velocità massima di 220 km/h con consumi di 2,8 litri/100 km pari a 64 g/km di CO2.

La Range Rover 400e PHEV in elettrico può raggiungere 137 km/h e ha un’autonomia di 52 km grazie alla batteria agli ioni di litio da 13,1 kWh ricaricabile in 7,5 ore dalla presa domestica e in 2,5 ore con la wallbox. La Sport offre in più il 4 cilindri “nudo” da 300 cv e il V8 5 litri con compressore volumetrico da 575 cv della SVR, versione realizzata dal reparto Special Vehicle Operations dove nascono anche le Jaguar più esclusive, sia in termini di prestazioni sia di personalizzazione e allestimento. La SVR è un autentico mostro con il suo cofano in fibra di carbonio che rimane a vista nella parte centrale e riduce il peso al pari dei sedili sportivi SVR che alla bilancia segnano 30 kg in meno e offrono un miglior supporto laterale.


Il telaio può contare su gomme montate su cerchi da 22 pollici e una messa a punto speciale di sospensioni, sterzo e freni, quantomai necessari per fronteggiare prestazioni altrettanto mostruose (0-100 km/h in 4,5 s., 283 km/h), esaltate da un sound che fa accapponare la pelle. Volume e spartito completamente diversi per la ibrida che invece sorprende per la souplesse con cui l’elettrico spalleggia un 4 cilindri che non era mai entrato nel cofano di una Range. Qui, senza toccare nessuna delle leggendarie facoltà fuoristradistiche, ad essere esaltati sono i consumi e il comfort che tocca vertici acustici davvero reali. I listini sono la logica conseguenza di tale eccellenza: la Range Rover Classic parte da 102.800 euro e arriva ai 215.600 della SVAutobiography da 565 cv passando per i 122.800 euro che sono la soglia minima per portarsi a casa la PHEV; la Range Rover Sport va da 68.100 euro e arriva fino ai 136.400 euro della SVR.

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Sabato 7 Aprile 2018 - Ultimo aggiornamento: 08-04-2018 11:27 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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