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Per tanti anni, nel secolo scorso, abbiamo imparato ad amare la 500 per le sue doti di utilitaria (allora non si diceva citycar). Piccola, agile, pratica, economica, ideale per affacciarsi a quella motorizzazione di massa che stava cambiando la vita degli italiani. È stata, per tanti di noi, la prima auto, la compagna del primo lavoro, del primo viaggio, del primo amore… Oggi è un’altra storia: bando alle nostalgie, la 500 non è più un’utilitaria, e neanche una citycar in senso stretto. Ha conservato gli stilemi che l’hanno reso famosa, ma è cresciuta nelle dimensioni e nei contenuti ed è diventata, con la versione elettrica, la più qualificata rappresentante dell’innovazione tecnologica targata Torino, ovvero Fiat. Costruita in una Mirafiori stravolta dalla modernità, la 500 E è diventata l’auto simbolo della rivoluzione imposta dai tempi, l’anello forte della transizione ecologica.
Certo, non è ancora amata come la progenitrice spinta dall’ansimante bicilindrico a benzina, ma è avviata sulla buona strada. Basti dire, in proposito, che dall’inizio del 2021 è il modello più venduto in Italia tra quelli elettrici, a lungo in testa nella top ten delle emissioni zero, poi costretta al secondo gradino del podio mensile per… una questione di soldi: a settembre è stata sorpassata infatti dalla Dacia Spring, la più economica elettrica del mercato, dalla quale si distingue, com’è facile immaginare, per essere molto vicina alla classe premium e per una gamma (chiusa e cabrio) che oscilla tra i 26.150 euro e i 38.900 (incentivi esclusi).
A differenza della progenitrice, e anche delle sorelline di nuova generazione (quelle nate nel 2007) la 500 E è infatti un’auto più ricca e meglio equipaggiata, di dimensioni maggiori (è lunga 3,63 metri, larga 1,68, alta 1,53) che condivide con le altre (quelle costruite a Vichy, in Polonia) solo il 4% dei componenti. La differenza sostanziale sta ovviamente nella motorizzazione elettrica alimentata da una batteria agli ioni di litio fornita da Samsung, disponibile nelle varianti da 95 e 118 cv, che garantiscono rispettivamente 185 e 320 km di autonomia. Per il resto gli elementi distintivi sono i fari a Led di nuova forma, una dotazione multimediale di serie assai ricca, nuovi dispositivi di assistenza alla guida (autonoma di livello 2) e alcune autentiche chicche come la mancanza di maniglie, sostituite da pulsanti a sfioramento.
Stile, glamour, tecnologia, prestazioni. E poi? In casa Fiat hanno compreso che tutto ciò non basta: piaccia o meno le auto di nuova generazione sono strumenti della transizione, e il messaggio deve passare forte e chiaro. È con questo spirito che l’azienda del Gruppo Stellantis ha trasformato lo storico stabilimento del Lingotto in uno straordinario giardino aperto alla città di Torino e in questa sede ha presentato la 500 RED, versione speciale nata dalla collaborazione con Bono Vox, che dal 2006 si batte per diffondere il messaggio condiviso di cura per l’ambiente, per il pianeta e per la salute delle persone.
Un’operazione di marketing? Certo, ma densa di contenuti: vale la pena ricordare infatti che, elettrificazione a parte, tutti i modelli della Famiglia 500 RED sono dotati di un filtro dell’aria trattato con una sostanza biocida ad azione altamente efficace contro virus e batteri che possono diffondersi all’interno dell’abitacolo; inoltre le superfici di alcuni elementi degli interni (volante, sedili, bagagliaio) ricevono un trattamento antimicrobico e per i sedili viene utilizzato il filato Seaqual derivato dalla plastica recuperata dagli oceani. Tutto ciò – vale la pena ricordarlo – ha contribuito non solo al successo nelle vendite, ma anche alla conquista di numerosi riconoscimenti, in Italia e all’estero: l’ultimo in ordine di tempo il premio “Auto Europa 2022” attribuito dall’UIGA (Unione Italiana Giornalisti dell’Automotive) assieme a una giuria popolare e di opinion leader.
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