Moto Guzzi V100 Mandello

V100 Mandello, un secolo di storia Moto Guzzi: tradizione e innovazione si fondono

di Francesco Irace
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MANDELLO DEL LARIO - Quando si dice che la V100 Mandello segna per Moto Guzzi una svolta epocale, non lo si fa per tanto per fare o perché suona bene. Questa moto traccia una nuova strada perché è completamente nuova e rompe per certi versi un po’ gli schemi del passato, pur conservando quelle tradizioni che la rendono immediatamente riconoscibile. “Cento”, per Moto Guzzi, come il primo secolo di storia appena passato, ma anche come quello appena iniziato: insomma, una sorta di spartiacque. La V100 Mandello si pone a metà tra una naked classica e sportiva allo stesso tempo, e una sport touring pensata per viaggiare e godersi la strada. Ha un aspetto assolutamente moderno, che reinterpreta in chiave attuale lo stile Guzzi.

Abbina elementi futuristici a dettagli che richiamano il passato come meglio non poteva. È la prima moto a montare l’aerodinamica attiva; anche se, per quanto questa funzioni molto bene e alleggerisca effettivamente il busto del pilota (deviando il flusso d’aria alle andature più sostenute), non è a nostro avviso l’aspetto più rilevante. Quel che invece assume molta importanza è il cuore pulsante attorno a cui è costruita. Ossia, un motore black block molto compatto, tutto nuovo, che darà vita ad altri modelli nei prossimi anni. Parliamo di un bicilindrico a V da 90° raffreddato a liquido da 115 cv a 8.700 giri/min e 105 Nm a 6.750 giri/min.

Uno di quelli che con la coppia di rovesciamento ti ricorda subito che sei su una Guzzi. Ma anche uno di quelli che regala un’adrenalina come mai prima d’ora. Elastico, brillante e potente al punto giusto. Non è esente da vibrazioni (trasferite a volte su pedane e manubri), ma segna uno step evolutivo importantissimo. La trasmissione finale è a cardano e il forcellone è di tipo monobraccio: stile e praticità che si incontrano. Il telaio è in tubi d’acciaio e sfrutta il motore come elemento stressante. Forcella Kayaba a steli rovesciati da 41 mm regolabile e mono regolabile Kayaba sulla standard, sospensioni Ohlins semiattive – pluriregolabili – sulla versione S. I freni sono firmati Brembo e la sella è posta a 815 mm da terra. Sulla bilancia la V100 fa segnare 233 kg con il pieno. E veniamo all’altro punto di svolta: la piattaforma inerziale IMU a sei assi. Che per la prima volta arriva su una Guzzi, con tutti i sistemi tecnologici che ne derivano (cornering Abs, controllo della trazione, mappe motore, freno motore, cruise control e quick shift), per proiettare la V100 in una nuova dimensione di guida.

E la moto in sella si conferma comoda, confortevole, accogliente. Appagante. È capace di creare un’empatia tale da far dimenticare anche qualche imperfezione o qualche difetto di gioventù. Ha una buona protezione aerodinamica, una posizione di guida comoda, rilassata, ma anche un po’ d’attacco. Ed è anche piacevole da guidare tra le curve, grazie a una ciclistica ben a punto. Ha una forte personalità: è moderna e tecnologica, ma resta sempre una Guzzi. È proposta in due versioni: base, già ben accessoriata, ed S, più ricca. Con prezzi di rispettivamente 15.499 euro e 17.999 euro.

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Lunedì 7 Novembre 2022 - Ultimo aggiornamento: 30-11-2022 12:06 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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