Bugatti, un V16 quadriturbo ibrido al posto del W16 per l’erede delle Chiron e Veyron
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LE MANS - I 100 anni della 24 ore di Le Mans sono legati alla storia della Bugatti, che prese parte alla prima gara del 1923 con due Brescia 16S. In quell’occasione le vetture finirono nella top ten, e, in seguito, nel 1930, una Tipo 40 con un equipaggio femminile composto da Odette Siko e Marguerite Mareuse concluse al settimo posto. Il 1937 fu l’anno della svolta, grazie alla Type 57 Grand Prix dotata di un motore a otto cilindri in linea da 3.266 cc, in grado di erogare 170 CV, di un telaio perforato per risparmiare peso, e di una carrozzeria aerodinamica.
Guidata da Jean-Pierre Wimille, in coppia con Robert Benoist, colse uno storico successo, che fu replicato nel 1939 sempre con Wimille affiancato da Pierre Veyron sulla Tipo 57 C. Dopo quella gara, in cui solamente 20 delle 42 auto iscritte tagliarono il traguardo, Ettore Bugatti affermò che non fu necessario nemmeno aprire il cofano. Quest’anno, mentre la 24 Ore di Le Mans celebra il suo centenario, Bugatti torna nuovamente sulla pista francese per il debutto dinamico della Bolide, che effettuerà un giro sabato pomeriggio.
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