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Cadillac e il Team Jota uniscono le forze: dal prossimo anno schiereranno nel WEC due V-Series.R LMDh
Alla vigilia della 24 Ore di Le Mans del Centenario, lo scorso anno, i riflettori erano tutti puntati sulla A424 LMDh: vettura che segnava il ritorno di Alpine nella lotta per la vittoria assoluta nel Mondiale Endurance. A distanza di 12 mesi, la Hypercar francese sfiderà sul circuit de la Sarthe le Case più prestigiose del panorama automobilistico internazionale. Una lotta dal sapore antico ma che fa parte, da sempre, del DNA Alpine. Infatti la Casa di Dieppe, fin dalla sua nascita nel 1955, ha legato indissolubilmente la sua storia con il mondo delle competizioni. Resa celebre per i suoi trionfi nei rally, con l’iconica A110, Alpine ha scritto numerose pagine di storia anche in pista.
Tra i successi più importanti si ricorda, infatti, proprio la vittoria nella 24 Ore di Le Mans del 1978 con l’avveniristica A442B pilotata da Pironi e Jaussaud (all’epoca si correva ancora in due) che tagliarono il traguardo con 5 giri di vantaggio sulla Porsche 936. Un trionfo, quello del 1978, tutto francese che si riallaccia perfettamente con il presente da quando Alpine, come più volte affermato dal ceo del Gruppo Renault Luca De Meo, è tornata alle competizioni con il chiaro intendo di rivestire il ruolo di «Nazionale francese del motorsport». Una sfida tutt’altro che facile sottolineato dal fatto che il marchio di Dieppe, ad oggi, è l’unico assieme a Ferrari impegnato parallelamente sia in Formula 1 che nel FIA WEC.
In cammino, quello dell’Alpine nell’Endurance, che è ripreso nel 2013 quando, grazie al supporto del Team Signatech, il marchio francese è tornato alle competizioni vincendo al debutto la European Le Mans Series con un prototipo LMP2. Risultato bissato la stagione successiva, prima di fare il grande balzo nel Mondiale Endurance. Dopo un anno di apprendistato nel WEC, il 2016 ha segnato il doppio trionfo di Alpine sia col titolo LMP2 che nella 24 Ore di Le Mans con Lapierre, Menezes e Richelmi. Alpine ha monopolizzato anche la Super Season 2018-19 del Mondiale Endurance trionfando, in entrambi gli anni, nuovamente a Le Mans con Lapierre, Thiriet e Negrão. Quasi naturale il salto nella classe Hypercar. In via esplorativa Alpine ha affrontato le stagioni 2021 e 2022 con la A480, una ex Rebellion LMP1.
Pur dovendosi battere contro la nuova Toyota GR010 LMH, la squadra francese si è levata diverse soddisfazioni ottenendo il podio a Le Mans nel 2021, oltre a conquistare l’anno seguente le vittorie della 1000 Miglia di Sebring e della 6 Ore di Monza con Lapierre, Negrão e Vaxiviere. Nel mentre, la Casa transalpina ha portato avanti lo studio e lo sviluppo della nuova A424 LMDh. Basata sul telaio Oreca, la LMDh francese è spinta dal V6 3.4 litri mono-turbo Mecachrome. Il propulsore è accoppiato al sistema ibrido Bosch, a sua volta alimentato dalle batterie realizzate dalla Williams. Per la A424 è stato chiamato in causa anche il reparto F1 di Viry Châtillon per sviluppare al meglio il software di gestione del sistema ibrido.
Dopo la presentazione a Le Mans, Alpine ha mosso i primi passi sul circuito del Paul Ricard iniziando, così, un fitto programma di test che ha portato il team a provare su diversi tracciati europei. Oltre ad affinare il prototipo, tali sessioni sono risultare decisive anche per scegliere la formazione dei piloti. Dopo un’attenta valutazione in merito, Alpine ha deciso di affidarsi agli esperti Lapierre e Vaxiviere affiancati dall’ex F1 Mick Schumacher e dal terzetto composto da Milesi, Habsburg, Loup Chatin. Proprio questi ultimi sono stati tra i protagonisti della 1812 km del Qatar, primo appuntamento stagionale del WEC, conquistando un positivo settimo posto. Nel complesso la Alpine A424 LMDh si è quindi dimostrata la miglior debuttante tra le Hypercar visto che Lapierre, Vaxiviere e l’ottimo esordiente Schumacher hanno sfiorato la zona punti.
Se la 6 Ore di Imola si è rivelata avara di soddisfazioni, con Vaxiviere autore di un incidente al via, il tracciato di Spa ha invece esaltato le qualità telaistiche della A424 permettendo a Milesi, Chatin e Gounon di conquistare nuovamente la zona punti. La marcia di avvicinamento a Le Mans, ha visto la squadra transalpina effettuare un’ulteriore sessione di test per l’ultima rifinitura prima del grande evento. In Alpine non si fanno proclami, ma sentir risuonare la Marsigliese e vedere “les Blues” in cima al podio di Le Mans sarebbe il giusto coronamento di un sogno iniziato quasi 70 anni fa dalla passione del fondatore Jean Rédélé.