Alessandro Pier Guidi al volante della Ferrari 488 GTE

Ferrari regina del Wec. Arrivare a Le Mans da campioni del mondo impone di puntare in alto

di Alessandro Pier Guidi
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LE MANS - Cari lettori del Messaggero, scrivo queste righe dal circuito di Spa-Francorchamps dove mi trovo per disputare le due gare del terzo appuntamento stagionale del campionato International GT Open. È sabato e con il mio compagno Mikkel Mac abbiamo appena conquistato la prima corsa del weekend al volante della nostra Ferrari 488 GT3. Ho sempre pensato che non ci sia un allenamento migliore alla vittoria che la vittoria stessa, in qualunque categoria arrivi. Un agonista, un professionista, vive di questa adrenalina e di queste emozioni che aumentano la fiducia in se stessi e spingono a risultati sempre migliori.

La prossima settimana mi attende la gara che vale una stagione, la 24 Ore di Le Mans. Ci saranno otto Ferrari 488 GTE in pista, tre nella classe GTE-Pro e cinque in quella GTE-Am. Le tre della classe Pro per la prima volta sono tutte schierate da AF Corse e questo fa sì che il team di piloti sia quanto mai affiatato. Il mondo dell’Endurance esalta il gioco di squadra e dentro il gruppo di lavoro formato da tecnici di Ferrari e AF Corse c’è massima compattezza. Ci servirà, perché dobbiamo fronteggiare un gran numero di avversari agguerriti: dalle Ford alle Porsche, che schiereranno quattro vetture ciascuna, alle BMW nuove arrivate nel WEC fino alle Aston Martin e alle Chevrolet Corvette, auto quest’ultima normalmente in gara nelle corse statunitensi, ma ormai una presenza fissa a Le Mans.

La 24 Ore di Le Mans non è mai facile, è una gara che ti assorbe al 100% e ti obbliga a metterci ogni energia. In questa stagione però sarà ancora più difficile per noi. A causa del Balance of Performance, anche detto BOP. In molti non conoscono il significato di questa locuzione. È possibile sintetizzarlo così: una serie di parametri adottati dalla FIA (Federazione Internazionale dell’Automobile) per cercare di fare in modo che le varie vetture di classe GTE possano combattere ad armi pari tra loro. Succede però che il BOP a volte non sia esattamente centrato, mettendo in condizione di vantaggio qualche vettura rispetto alle altre. Io non sono mai stato il tipo che mette le mani avanti, però da quanto si è visto nella prima gara e nel test pare proprio che non saremo favoriti. Ovviamente questo non scoraggia me come il resto del team. Anzi, non vedo l’ora di calarmi nell’atmosfera di Le Mans.

Per me è la terza volta che affronto questa mitica gara. Delle prime due edizioni mi porto tanti ricordi, anche se le soddisfazioni vere qui le devo ancora raccogliere. In questa stagione io e il mio compagno James Calado arriviamo a Le Mans da campioni del mondo e questo, se da una parte ci riempie di orgoglio, dall’altra ci sprona a pretendere un grande risultato. Con noi in pista ci sarà anche Daniel Serra, un ragazzo brasiliano velocissimo, che lo scorso anno ha vinto e che nella prima parte di stagione, in America, ha dimostrato di saper essere bravissimo sul giro secco e molto intelligente nel gestire vettura e gara. Per Le Mans si parte sempre molto prima che per qualunque altra gara. Ci sono tradizioni da rispettare e l’atmosfera è talmente particolare che anche cerimonie lunghe come quelle del “pesage”, quando le vetture vengono pesate nella piazza della città di Le Mans, o la parata del venerdì sono una bella esperienza cui prendere parte.

In nessuna gara come a Le Mans c’è uno stress mentale e fisico così elevato: devi riuscire a tenere la concentrazione per moltissimo tempo, perché le qualifiche iniziano il mercoledì e proseguono il giovedì fino a mezzanotte. Prima del via c’è il warm-up e poi, alle 15, si parte. Ognuno di noi ha i propri riti, io preferisco non svelarli, perché, come si dice, nel momento in cui li sveli perdono efficacia. Siamo pronti: io, James e Daniel abbiamo il potenziale per fare bene, e le condizioni di meteo non troppo calde che sono previste ci lasciano ben sperare per il comportamento della nostra 488 GTE.

La Ferrari non sarà rappresentata solo da noi: abbiamo, come dicevo, altre due auto in classe Pro. Ci sono ovviamente Davide Rigon e Sam Bird, i nostri vicini di box di tutte le gare. Con loro nella vettura 71 ci sarà Miguel Molina, un ragazzo rapidissimo che in questa sua seconda stagione con la Ferrari sta mettendo in mostra tutto il proprio potenziale collezionando vittorie in Europa e in America. Poi c’è la terza 488 GTE, schierata solo per questa gara. L’equipaggio della vettura numero 52 mescola esperienza e giovinezza. Ne fa parte infatti Toni Vilander, un monumento dell’Endurance che ha già vinto questa gara nel 2012 e nel 2014. Insieme a lui ci sono Pipo Derani e Antonio Giovinazzi, due ragazzi molto diversi e molto veloci. Derani è un ragazzo che nonostante la giovane età è sempre vissuto nell’ambiente Endurance, Antonio invece è cresciuto con le monoposto, è nell’orbita della Scuderia di Formula 1 ma ha comunque già disputato anche una manciata di gare di durata. Per lui è l’esordio a Le Mans, ma nei test ha già dimostrato di poter dire la sua.

Da sempre l’Endurance è anche fatta di gentlemen driver, e così ci sono anche cinque Ferrari nella classe GTE-Am, una categoria nella quale il nostro brand è reduce da tre vittorie consecutive, a dimostrazione di quanto sia guidabile la 488 GTE, la vettura di gran lunga preferita dai piloti non professionisti. Tre vetture sono presenti in tutte le gare del WEC e sono dotate di equipaggi di assoluto rilievo. Parlo della Ferrari di Spirit of Race, con Thomas Flohr e Francesco Castellacci che potranno contare sull’esperienza di Giancarlo Fisichella; della vettura di MR Racing con Motoaki Ishikawa, Eddie Cheever III, figlio del pilota di Formula 1 anni Ottanta, e Olivier Beretta, uno con oltre venti edizioni della 24 Ore al proprio attivo. Poi c’è una delle vetture più particolari dal punto di vista estetico: la numero 61 di Clearwater Racing con la sua carrozzeria a specchio. La guidano Mok-Sawa-Griffin, un gran bell’equipaggio.È quasi il momento di lasciare il Belgio in direzione Francia. Ci vediamo a Le Mans: fate il tifo per me, per la Ferrari e per AF Corse. Per provare a vincere questa corsa leggendaria c’è bisogno della spinta di tutti, nessuno escluso.
 

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Venerdì 15 Giugno 2018 - Ultimo aggiornamento: 08:36 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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