La Toyota TS050 di Alonso, Kobayashi, Buemi

Toyota domina anche il warm up. Ferrari sugli scudi nelle GTE

di Nicola Desiderio
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LE MANS - La Toyota domina anche il warm-up della 24 Ore di Le Mans e si prepara dunque nel migliore dei modi ad affrontare la 86ma edizione della gara che prederà il via oggi alle ore 15. La TS050 più veloce è stata la numero 8 guidata da Kamui Kobayashi che ha fermato il cronometro a 3’18”687 staccando di 262 millesimi Sébastien Buemi al volante della numero 7 che ha anche raggiunto la velocità massima (342,3 km/h) e giovedì con Kazuki Nakajima ha fissato la pole position con un bel 3’15”337, a meno di un secondo dal record della pista di 3’14”791, opera di Kobayashi. Lontane più che in qualifica le altre LMP1 non ibride: la più vicina è la BR1 con telaio Dallara e motore Gibson della Dragon Speed che ha fatto segnare 3’23”039, ovvero oltre 4 secondi in più. Se dunque questo è il passo di gara e, come sembra, la Toyota farà stint più lunghi di un giro, per le altre non ci sarà possibilità, ma la 24 Ore è una gara che nessuno ha mai potuto pronosticare.
 

 

La quarta è miracolata. La prima delle LMP2 è la Ligier del team Jackie Chan DC racing numero 34 di Taylor-Ledogar-Heinemeier-Hansson che ha girato a 3’29”466, ad un’incollatura dalla Ginetta-Mecachrome numero 8 di Robertson-Simpson-Roussel (3’29”305) che è risultata la peggiore della LMP1. Curioso che, dopo il dominio delle Oreca, ci siano ben 4 diversi telai ai primi 4 posti con la Alpine al secondo posto, e la migliore delle Dallara al quarto posto che è quella della Cetilar Villorba coinvolta durante le prove in un terribile incidente, ma che è stata riparata a tempo di record con pezzi arrivati direttamente da Varano de’ Melegari (PR), dove ha sede la Dallara. Non stupisce infine che le LMP2 siano veloci come le LMP1 con velocità comprese tra 330 e 340 km/h.

Ferrari ringrazia il nuovo BoP. Situazione diversa dalle qualifiche della GTE dove, a sorpresa sono svettate le Ferrari. La 488 GTE Evo più veloce è stata la numero 51 di Pier Guidi-Calado-Serra con 3’50”533 che ha preceduto la numero 52 di Vilander-Giovinazzi-Derani e la 71 di Rigon-Bird-Molina, tutte del team AF Corse. Hanno evidentemente sortito il loro effetto le modifiche al BoP arrivate nella giornata di ieri dopo le qualifiche hanno appesantito le Porsche di 10 kg e le Ford di 8 kg, mentre alla Corvette sono stati tolti 5 kg e abbonati 10 kg a BMW ed Aston Martin che ha beneficiato anche di un leggero incremento di potenza e ha potuto recuperare l’evidente gap (circa 5 secondi dalla pole position della 911 RSR di Gianmaria Bruni) che separa la nuova quanto acerba Vantage AMR dalle altre contendenti.
 

Ma Ford e Porsche vanno forte. La vettura inglese, guidata da Lynn-Martin-Adam, è riuscita a staccare un 3’52”169 che la posiziona a ridosso delle migliori Porsche 911 RSR: la numero 94 di Pilet-Tandy-Bamber e la 95 di Dumas-Bernhard-Muller. Davanti alle tedesche c’è la migliore delle Ford GT, la numero 66, vincitrice nel 2016 con Hand-Muller-Bourdais (3’51”520). Più dietro troviamo la BMW M8 GTE di Farfus-Da Costa-Sims (3’52”381) mentre più attardate sono le Chevrolet Corvette che hanno girate entrambe ben oltre 3’53”. La Ferrari si è fatta rispettare anche tra le GTE-Pro, con quella di Flohr-Castellacci-Fisichella del team Spirit of Race a meno di 4 decimi dalla Porsche Gulf Racing di Wainwright-Barker-Davison. In gara si vedrà se davvero questi sono i valori o se invece qualcuno ha giocato a nascondino.

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Sabato 16 Giugno 2018 - Ultimo aggiornamento: 20:28 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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