Una delle prime versioni della Smart elettrica

Smart elettrica, quattro generazioni in un solo decennio

di Giorgio Ursicino
  • condividi l'articolo

MIAMI - Storia di successo quella della Smart elettrica. Già il progetto iniziale, infatti, prevedeva una versione ad emissioni zero. Il primo studio di Smart Electric Drive fu presentato nel 2005 e due anni dopo cento esemplari della biposto a batterie vengono sguinzagliati per le raffinate strade della capitale inglese con alla guida i clienti più diversi, anche i poliziotti della città. Esentata dal pagare la “Congestion Charge” perché super ecologica, la piccola montava un motore elettrico da 30 kW (corrispondenti a 41 cavalli) che consumava 12 kWh per percorre 100 km.

La batteria era al sodio cloruro di nichel, poteva essere ricaricata almeno mille volte e garantiva un’autonomia di circa 115 km. L’accelerazione da 0 a 60 km/h era uguale a quella della versione a benzina, la velocità massima raggiungeva i 112 km/h. La seconda generazione è presentata al Mondial de l’Automobile di Parigi del 2008 e, dall’anno successivo, viene introdotta in 18 mercati sempre per raccogliere esperienze. Il successo va oltre le aspettative tanto che i mille esemplari previsti salgono a duemila. La prima Smart ED normalmente in vendita è però la terza generazione, una vettura utilizzabile senza più alcuna limitazione.

Presentata il 12 giugno del 2012 ha un propulsore con la potenza aumentata a 55 kW che spinge l’auto fino a 125 km/h e consente di accelerare fino a 60 km/h partendo da fermi in soli 4,8 secondi. La batteria è da 17,6 kWh. L’anno successivo diventa la prima elettrica venduta in Cina da un costruttore europeo, mentre in patria scala la classifica delle vendite delle vetture 100% a batterie conquistando il 40% di quota di mercato e mantenendo la leadership per tre anni di fila. Negli Stati Uniti conquista per due volte di seguito il trofeo di “Auto più ecologica degli Usa” ed entra a far parte della flotta di car2go con 1.400 vetture.

Utilizzata in tre città accumula 25 milioni di chilometri nell’impegnativo traffico quotidiano guidata da driver di ogni tipo. Daimler si è impegnata molto nella sua Deutsche Accumotive (420 addetti, 330 dei quali nello stabilimento di Kamenz) e ora sta investendo altri 500 milioni per un secondo impianto dedicato alla produzione di batterie per il Gruppo.
 

 

 

  • condividi l'articolo
Giovedì 2 Febbraio 2017 - Ultimo aggiornamento: 03-02-2017 19:39 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
COMMENTA LA NOTIZIA
0 di 0 commenti presenti