La McLaren Solus deriva dal videogioco Gran Turismo Sport. Ha un V10 5.2 da 840 cv, pesa solo 1.000 kg e su pista è la McLaren più veloce dopo le monoposto di Formula 1. Sarà prodotta in 25 esemplari, tutti già venduti

McLaren Solus, dai videogiochi a Pebble Beach la monoposto più veloce dopo le Formula 1

di Nicola Desiderio
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La McLaren Solus è così vicina ad un’auto da corsa che è una monoposto. La casa britannica l’ha presentato in occasione delle Monterey Car Week, una delle manifestazioni che ruota intorno al Concorso di Pebble Beach e sempre di più sta rendendo la kermesse californiana un appuntamento importante per mostrare al mondo creature dal carattere unico come questa Solus.

Realizzata dalla MSO (McLaren Special Operation), il reparto che realizza pezzi speciali, la Solus è la materializzazione di un’auto virtuale che già esiste sul videogioco Gran Turismo Sport ed è studiata intorno all’abitacolo monoposto vestendolo con forme capaci di ricavare una deportanza di 1.200 kg. Merito particolare va all’attenta progettazione di ogni parte della carrozzeria come gli splitter anteriore, le prese Naca, i parafanghi separati dal corpo per diminuire la superficie frontale e accelerare i flussi intorno alla vettura, il grande alettone posteriore dotato di ala doppia fissa e infine il fondo dotato di grandi estrattori che, così come sulle auto da corsa, sfruttano il cosiddetto effetto Venturi schiacciando la vettura verso il terreno con una forza che cresce con il crescere della velocità.

E come da tradizione britannica, l’altra arma è il peso: meno di 1.000 kg grazie una scocca in fibra di carbonio realizzata internamente, come oramai accade per tutte le McLaren, e ad altre soluzioni costruttive davvero degne di un’auto da corsa integrando il telaio con la meccanica. Il motore, un V10 5,2 litri aspirato capace di girare oltre i 10.000 giri/min, ha le trombette singole e utilizza solo ingranaggi per azionare la distribuzione e i servizi, senza utilizzare cinghie o catene. Ma la caratteristica più importante è che, per la prima volta su una McLaren stradale, ha funzione portante, dunque è fissato direttamente allo chassis senza l’interposizione di sottotelai collaborando a migliorare torsione e flessione.

Anche il cambio sequenziale, in alluminio e magnesio, ha 7 rapporti, frizione multidisco in carbonio e i denti dritti e anch’esso ha funzione portante perché ad esso sono infulcrati i 4 bracci delle sospensioni posteriori che sono del tipo a tirante e bilancere (pullrod) mentre quelle anteriori sono a puntone di spinta (pushrod) e hanno i bracci carenati con parti in carbonio per migliorare l’aerodinamica. Hanno ammortizzatori regolabili a 4 vie, molle regolabili in altezza e barre antirollio incorporate. Altra caratteristica da auto da corsa è una struttura integrata nel tetto dell’auto a forma di Halo realizzato con parti in titanio stampate in 3D. Per accedere all’abitacolo monoposto, il guscio superiore scorre in avanti come in un caccia militare.

Il posto guida è ridotto all’essenziale e il volante, ispirato alle Formula 1, è in fibra di carbonio e ha comandi e strumentazione incorporati. Come su un’auto da corsa, le cinture di sicurezza sono a 6 punti, la pedaliera è regolabile e il sedile è ricavato dal telaio con la sagoma rivestita in microganuli di resina a base fenolica che creano una schiuma capace di sostenere il corpo del pilota in modo efficace. Per la sicurezza ci sono l’estintore, il climatizzatore che permette al pilota di stancarsi di meno quando è in pista con temperature elevate, e il retrovisore virtuale che, collegato ad una telecamera posteriore ad ampia visuale, permette di controllare il traffico in pista e di operare in sicurezza le manovre di uscita e di ingresso dalla corsia dei box.

Da vera auto da corsa anche le ruote. I cerchi infatti sono da 18 pollici a bloccaggio monodado come per le Formula 1 e i prototipi delle corse durata riprendendo da quest’ultima anche gli pneumatici, slick o intagliati per la pioggia. I freni contano su materiale d’attrito in carbonio, dunque non carboceramici come sulle solite auto sportive, ma in puro materiale composito come sulle race car. Le pinze sono in alluminio ricavato dal pieno a 6 pistoncini e il pilota ha anche la possibilità di regolare la ripartizione della potenza tra i due assali. E infine i numeri. Con un peso di 1.000 kg e un motore capace di erogare 840 cv (e 650 Nm di coppia), il rapporto peso/potenza è di 1,19 kg/cv per uno 0-100 km/ in 2,5 secondi e una velocità massima di oltre 200 miglia orarie ovvero più di 324 km/h.

A completare l’esperienza da vera auto da corsa ci sono anche altri elementi. Il primo è il pacchetto “driving experience” che comprende sedile guida, tuta omologata Fia, casco e dispositivo Hans tutti su misura del pilota con un programma di addestramento in pista dedicato. In più, il cliente sarà chiamato anche a partecipare alle sessioni di sviluppo e messa a punto della vettura avendo così la possibilità di trovare il giusto assetto con la collaborazione dei tecnici McLaren, proprio come fanno i veri piloti con le vere auto da corsa. Sono inoltre previsti regolari sessioni di aggiornamento e un un kit di gestione dell’auto in pista che comprende un set completo di attrezzi, martinetti, cavalletti, radio e preriscaldatore del liquido di raffreddamento.

Inutile concludere dicendo che si tratta di un giocattolo che può essere utilizzato solo in pista ed è riservato ad un clientela molto esclusiva, non solo per il proprio potere di spesa, ma anche con capacità di guida al di sopra della media. Secondo i tecnici inglesi, non c’è nessuna McLaren più veloce di lei in pista: solo le monoposto di Lando Norris e Daniel Ricciardo possono ottenere tempi sul giro inferiori. Inutile anche dire il prezzo perché i 25 esemplari previsti, e che saranno costruiti interamente in mano per essere consegnati entro il 2023, sono stati già tutti venduti. 

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Giovedì 25 Agosto 2022 - Ultimo aggiornamento: 20-10-2022 18:03 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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