La nuova Mazda MX-30 di fronte alla Fontana del Gianicolo

Mazda MX-30, con la prima elettrica della casa di Hiroshima tra le strade della Capitale

di Nicola Desiderio
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ROMA – La Mazda MX-30 è pronta per i suoi clienti e, dopo la presentazione in occasione dell’ultimo Salone di Tokyo e l’attività di comunicazione e prevendita, per agosto è previsto l’arrivo nei concessionari della prima elettrica della casa di Hiroshima, sostenitrice tiepida dell’elettrificazione ma, allo stesso, tempo, da sempre interprete originale di tutte le tecnologie automobilistiche.

E proprio per questo Mazda per la sua prima elettrica ha scelto un crossover con un’autonomia da 200 km, le portiere senza montante che citano la RX-8 (ultima auto a motore rotativo) e il nome ricorda la MX-5, il suo modello simbolo con il quale Mazda Italia ha organizzato una prova parallela sulle strade di Roma con l’obiettivo di sottolineare alcune similitudini, pur con tutte le profonde differenze del caso.

La MX-30 deriva dalla CX-30, come lei è lunga 4,4 metri, ma ha una forma più da coupé, meno muscolosa e caratterizzata dalla verniciatura tritono. Le portiere che si aprono ad armadio sono un invito ad entrare, ma obbligano a qualche movimento in più per chi deve sedere sul divano posteriore, invece sono comodissime se avete bambini da sistemare sui seggiolini oppure se siete tra quelli che preferiscono buttare la sacca della palestra dietro invece di metterla nel bagagliaio. Qui lo spazio è simile a quello della CX-30, ma manca la comodità del portellone elettrico.

L’abitacolo è diverso dalle altre Mazda. La plancia ha la consolle a ponte, il doppio schermo: principale da 8,8” che si comanda solo con la manopola e la voce, quello inferiore da 5” serve solo alla climatizzazione. Il sistema infotelematico accoglie Android Auto e CarPlay e presto ci sarà anche una app per governare in remoto alcune funzioni della vettura, prime fra tutte quelle di ricarica e per climatizzazione a pompa di calore. La strumentazione è digitale con l’head-up display, ma le indicazioni sono di tipo analogico anche per lo stato di ricarica della batteria e per la sua temperatura, mai visto su un’auto elettrica.

La batteria è posizionata sotto il pavimento ed è composta da celle prismatiche fornite dalla Panasonic. Il caricatore di bordo a corrente alternata è da 6,6 kW e quello in continua è da 50 kW. La potenza dunque è relativamente bassa considerando che è raffreddata a liquido, ma vale la stessa filosofia che ha determinato la scelta di avere una capacità di 35,5 kWh, da city car. Una batteria piccola consuma meno materie prime ed energia ed è più facile da riciclare inoltre la ricarica non velocissima permette di minimizzare il peso di cavi e caricatori e di preservare la durata dell’accumulatore.

A questo scopo, i tecnici Mazda hanno previsto persino la possibilità di limitare la percentuale massima di ricarica. Altro aspetto da considerare è il fatto che l’energia elettrica disponibile è ancora in parte maggioritaria prodotta da fonti fossili. Questi sono i motivi per cui l’auto elettrica deve avere una batteria piccola e non troppo pesante per non influire su un altro aspetto irrinunciabile per una Mazda: la dinamica di guida. Ecco perché i 310 kg dell’accumulatore, piazzati in modo da non influire sullo spazio utile e abbassando il baricentro dell’auto, rappresentano l’equilibrio attuale migliore per un’auto elettrica secondo Mazda.

Secondo la casa giapponese, più di azzerare in un sol colpo le emissioni allo scarico, è importante ridurre l’impronta globale del veicolo nel corso della sua vita. A questo servono i materiali interni: alcuni sono composti al 20% da PET riciclata e poi c’è il sughero, che ricorda le radici della compagnia fondata 100 anni e fa e il cui utilizzo permette di assorbire 1,4 kg di CO2 per ogni MX-30 prodotta. Anche le pelli sono ecompatibili e la dotazione di sicurezza presenta novità per una Mazda: ora il mantenimento della corsia e il sensore dell’angolo cieco interagiscono con lo sterzo e la frenata autonomia funziona anche agli incroci, al buio e in presenza di pedoni o ciclisti.

La MX-30 ha un motore, fornito dalla Hitachi, da 107 kW e 270,9 Nm (sic!) per una velocità massima di 140 km/h e un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 9,7 s. La qualità delle prestazioni è però degna di nota. L’accelerazione è infatti estremamente graduale e, grazie all’incrocio del suono naturale con quello artificiale, le sensazioni che il guidatore percepisce sono molto simili a quelle che si provano guidando un’auto dotata di motore tradizionale. Con le levette dietro al volante si possono scegliere 5 livelli di recupero cui ne corrispondono altrettanti per la risposta all’acceleratore: quelli che offrono minore decelerazione sono anche quelli che danno al crossover giapponese un’erogazione più brillante. Della MX-30 colpiscono il comfort, con un rumore di rotolamento praticamente assente, e la modulabilità del pedale del freno, indistinguibile da quella di un’auto tradizionale.

Tutto questo permette una guida molto gradevole nel congestionato traffico capitolino, anche se quei 170 km di autonomia indicati dalla strumentazione possono mettere ancora un po’ d’ansia. Questione psicologica visto che, in media, facciamo meno 50 km al giorno. Ma per chi non vuole rinunciare al conforto mentale di poter viaggiare per centinaia di km, arriverà una versione dotata di autonomia estesa grazie ad un piccolo motore rotativo che fa solo le veci del generatore. Quanto alla dinamica di guida, la MX-30 è facile ed istintiva e, se dobbiamo cercare un punto di analogia con la MX-5, è nella possibilità di divertirsi senza avere sotto il piede potenze da gran premio, ma contando su un mezzo equilibrato e ben progettato.

La MX-30 inizierà le consegne da agosto e il suo listino prevede tre allestimenti (Executive, Exceed ed Exclusive) a partire da 34.900 euro, esclusi incentivi. Fino al 30 giugno è prenotabile online la Launch Edition: stesso prezzo della Executive, ma con le dotazioni della Exceed aggiungendo e la wallbox da 7,4 kW oppure una tessera di ricarica Engie con energia gratis per percorrere 10.600 km e che, in ogni caso, potranno avere tutti i clienti della elettrica giapponese.
 

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Martedì 30 Giugno 2020 - Ultimo aggiornamento: 02-07-2020 10:09 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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