La Polestar Precept concept

La scintilla della ripartenza. I costruttori propongono modelli senza emissioni e senza rumore

di Nicola Desiderio
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Molti discutono del come, del quando e soprattutto del quanto. Ma nessuno oramai pone obiezioni: il percorso verso le emissioni zero è iniziato e occuperà una parte sempre crescente dell’Automobile. Ora anche Fca ha mosso il primo passo con la nuova 500e che si propone come l’elettrica chic dallo stile retrò per continuare una storia che dura da oltre 60 anni. Se la dovrà vedere con la nuova Honda E che propone un mix assai simile, ma con un’autonomia di 200 km. Stessa filosofia – e stesso raggio di azione – anche per la Mazda MX-30, che unisce le portiere senza montante centrale della RX-8 ad un modo tutto giapponese di intendere la mobilità a batteria.

Il gruppo Volkswagen sta investendo nell’auto elettrica 33 miliardi di euro, e dopo la ID.3, presenta la ID.4, crossover che condivide con la berlina lo stabilimento di Zwickau e il pianale Meb destinato essere la base per innumerevoli modelli del Gruppo e persino per due modelli Ford in Europa dal 2023. Intanto la prima elettrica dell’Ovale Blu è la Mustang Mach-E, crossover che punta tutto su stile, prestazioni e accessibilità come è da tradizione per la sportiva più venduta al mondo. E a questo proposito, arrivano le versioni S per Audi E-Tron e E-Tron Sportback. La differenza non è solo nella potenza (370 kW contro 300 kW), ma nei motori che da 2 diventano 3, per prestazioni (0-100 km/h in 4,5 s.) e una dinamica di guida elettrificata ed elettrizzante. È pronta a rispondere per le rime BMW.

La casa di Monaco ha iniziato da tempo con le emissioni zero, ma ora vuole accelerare e ha già prenotato più di 10 miliardi in batterie fino al 2031 per una gamma che ha già preso il via con la Mini Cooper SE e prenderà ulteriormente corpo con la iX3 proseguendo con la i4, coupé 4 porte da 390 kW e 600 km di autonomia che mette nel mirino la Tesla Model 3 in un segmento che vedrà anche il modello derivato dal concept Precept di Polestar, il marchio elettro-sportivo di Volvo.

La casa americana per il 2020 ha in serbo il suo secondo suv, la Model Y alla quale la BMW risponderà con la iNext aggiungendo nel 2022 persino la Serie 7 elettrica. La prima ammiraglia ad emissioni arriverà entro l’anno e sarà la XJ di Jaguar, casa con la quale BMW ha un’alleanza per le auto a batteria. Anche Mercedes avrà la sua EQS arricchendo entro l’anno la gamma con il van EQV e la EQA seguite dalla EQB, ma guarda oltre con il concept AVRT, dotata di batteria organica: più flessibile da posizionare e completamente riciclabile.

Porsche aggiungerà alla Taycan 4 porte la versione Cross Turismo e continuerà ad incrociare le spade, metaforicamente parlando, con Audi, BMW, Jaguar e Mercedes, ma anche con Nissan e DS nel campionato di Formula E dove la monoposto, uguale per tutti tranne che per il powertrain, scoprirà le ruote nel corso della prossima stagione diventando meno batmobile e più auto da corsa. Nel frattempo la casa giapponese avrà entro il 2020 un crossover elettrico derivato dal concept Ariya da affiancare alla Leaf mentre DS punta a fare le cose in grande: il concept Aero Sport Lounge è lungo 5 metri, anticipa lo stile del futuro e con 500 kW offre un’accelerazione da Formula E (0-100 km/h in 2,8 s.). In direzione opposta va la Citroën Ami, mini car ME dallo stile simmetrico lunga meno di 2 metri e mezzo e guidabile anche dai sedicenni.

Andrà invece incontro alle famiglie la Dacia Spring che per il 2021 si annuncia come la prima elettrica low cost. Anche la casa madre Renault punta sulla città, con la nuova Twingo ZE e propone l’auto a lunghezza e autonomia variabile con la Morphoz concept: da 4,40 a 4,80 metri da 400 a 700 km in poche mosse. Nessun dato, ma tutta da vedere è la Hyundai Prophecy, concept di grande coupè 4 porte che incarna le aspirazioni di un costruttore che spenderà in ricerca e sviluppo 50 miliardi di dollari entro il 2025 per essere nella top 3 delle auto ad emissioni zero, idrogeno compreso. Su questa lunghezza d’onda è anche Toyota che ha pronta la Mirai di seconda generazione che diventa più ammiraglia, ha un’autonomia maggiore del 30% e promette di essere più dinamica sia nello stile sia su strada, grazie alla trazione posteriore. Nel frattempo, la strada dell’elettrico per il gruppo giapponese è aperta dalla Lexus UX 300e: 150 kW e 300 km di autonomia senza pistoni per un gruppo che ha venduto 15 milioni di ibridi, ma ha mosso il primo passo verso elettrico.

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Martedì 31 Marzo 2020 - Ultimo aggiornamento: 03-04-2020 19:28 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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