Maker Faire 2019, viaggio da Roma e Tokyo fino alle piantagioni su Marte

Maker Faire 2019, viaggio da Roma e Tokyo fino alle piantagioni su Marte
di Paolo Travisi
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Domenica 20 Ottobre 2019, 13:20 - Ultimo aggiornamento: 13:45

Coltivare su Marte? Un'idea possibile secondo Renato Reggiani di BioPic che a Maker Faire 2019 ha installato la sua Mars Farm, la simulazione di una coltivazione sul Pianeta Rosso. «Mars Farm nasce in un progetto a Tokyo, dedicato alle startup innovative italiane fatto dall'Agenzia ICE, ed è un concept che applica allo spazio, le tecnologie che noi di BioPIc abbiamo utilizzato per far star bene le persone.

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Infatti usiamo tecnologie di derivazione spaziale, per coltivare piante in maniera semplice negli uffici, in casa, nelle scuole, luoghi dove passiamo gran parte del nostro tempo, e la cui presenza ci aiuta a stare meglio, come dicono molti studi scientifici. Perché le piante producono ossigeno e incidono positivamente sul nostro umore» spiega Reggiani.
 


A Maker Faire l'installazione è formata da terreno color rossastro, come quello di Marte, e un container che simula invece, una grotta, dove potrebbero essere coltivate le piante. «In futuro per vivere su Marte avremo bisogno delle piante, come è avvenuto sulla Terra per noi, quindi per crescere sul Pianeta Rosso, abbiamo pensato a delle caverne formate dalla lava, già scoperte da georadar, che proteggno le piante da sbalzi di temperature estreme». 

Un gruppo di ricercatori dell'Università di Wageningen in Olanda ha determinato nove diversi ortaggi che potrebbero crescere su Marte, tra cui quinoa, ravanelli e pomodori, perché le colonie del futuro ne avrebbero bisogno all'inizio per il sostentamento, poi per la commercializzazione.

Il terreno che abbiamo usato è un lapillo di origine viterbese, molto simile a quello su Marte, tanto che anche l'Esa lo richiede e utilizza per testare i Rover. Sia il colore, la densità ed elementi chimico-fisici sono del tutto simili al terreno marziano. Per la coltivazione sperimentale abbiamo usato il lapillo, in cui aggiungiamo batteri e dei funghi, che gli ridanno la frazione organica.


 

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