Campo di Giove, carabinieri sequestrano i pasti per la mensa: a digiuno i bambini della scuola materna

Non rispettata la catena caldo-freddo nel trasporto dei pasti

I carabinieri sequestrano i pasti per la mensa: a digiuno i bambini della scuola materna
di Patrizio Iavarone
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Giovedì 25 Aprile 2024, 07:35 - Ultimo aggiornamento: 09:07

Trasportavano cibo destinato ai bambini in barba alla normativa igienico-sanitaria: caricati dietro una Fiat Panda con il sedile abbassato, senza rispettare la catena caldo-freddo e anche, sostiene la Asl, le più basilari norme igieniche. Così l’altro giorno gli alunni della scuola materna di Campo di Giove, i loro insegnanti e il personale non docente, sono rimasti a digiuno: i carabinieri hanno infatti fermato l’auto del Comune del centro montano all’altezza del cimitero di Sulmona, con dentro, custoditi in contenitori appositi, dodici pasti.

Campo di Giove, bimbi e insegnanti a digiuno: sequestrati i pasti della mensa

Cibo sequestrato dalla Asl, così come l’auto del Comune, perché in violazione alle normative e perché, di fatto, corpo di un possibile reato che in queste ore gli inquirenti stanno definendo, in attesa cioè di ottenere le carte richieste al Comune e a seguito della verifica presso il punto di cottura fatta ieri dagli ispettori dell’azienda sanitaria.

I pasti provenivano da un punto di cottura a Pratola.

Da qui, però, il cibo veniva portato fino a Sulmona dove un’auto del Comune la caricava ogni mattina per portarla nella scuola del paese. Un escamotage messo in atto per risparmiare i costi di trasporto che, però, ora potrebbe costare caro al sindaco Michele Di Gesualdo: «Fino a due anni fa il servizio di refezione scolastica era fatto dal ristorante di mia suocera- spiega il sindaco- poi con la mia elezione l’accordo è diventato incompatibile. Abbiamo fatto ben due gare d’appalto a cui nessun ristorante di Campo di Giove ha risposto, trattandosi di numeri molto bassi e quindi non convenienti. Così abbiamo richiesto la fornitura, andando però a prendercela noi per risparmiare».

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Un risparmio che, però, non è compatibile con le normative di legge e che potrebbe avere per questo conseguenze anche penali per il legale rappresentante del Comune o per chi ha autorizzato il trasporto con mezzi non adeguati. «Facciamo tanta fatica nei paesi montani per conservare in vita le scuole- continua Di Gesualdo- il costo del servizio sarebbe troppo oneroso per le famiglie e per il Comune, per questo avevamo deciso di risparmiarci almeno il trasporto». 

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