Violenta la figlia della ex durante la festa di compleanno a Teramo: condannato a 18 mesi

La violenza è scattata quando la neo 16enne e l’ex convivente di sua madre si sono ritrovati da soli in casa

Violenta la figlia della ex durante la festa di compleanno a Teramo: condannato a 18 mesi
di Teodora Poeta
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Sabato 4 Maggio 2024, 07:00

Due giorni dopo il suo sedicesimo compleanno ha subito una violenza sessuale. A toccarla nelle sue parti intime contro la sua volontà e a tentare di andare anche oltre è stato l’ex compagno di sua madre che quella sera in cui è rimasto da solo con lei in casa voleva appunto festeggiare il compleanno appena trascorso. Nonostante la fine della relazione con sua madre, i rapporti erano rimasti buoni e dopo anni di convivenza si era creato un legame che fino ad allora era sembrato sincero. Per questo motivo quando l’uomo, che è un teramano 35enne, lo scorso anno ha chiesto alla sua ex di poter trascorrere la serata a casa loro con la ragazzina, ha ottenuto il consenso.

Teramo, violenta la figlia della ex in casa durante la festa di compleanno

Poi si è scoperto ciò che proprio quella sera purtroppo sarebbe accaduto per cui, adesso, lui è stato condannato con il rito abbreviato (difeso daIli avvocati Liberta D’Amelio e Roberto Rossoli) ad un anno e 6 mesi di reclusione, pena sospesa, per le pesanti accuse di atti sessuali con minore ultra quattordicenne e violenza sessuale aggravata (la richiesta del pm era stata, invece, di 4 anni di reclusione).

Dopo il risarcimento del danno subito c’è stato anche il ritiro della posizione della parte civile costituita, che sono i familiari della giovane vittima perché lei è ancora minorenne.

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La sera dei fatti contestati, che risalgono al 2023, la madre della ragazzina era fuori per lavoro. E’ per questo motivo che la neo 16enne e l’ex convivente di sua madre si sono ritrovati da soli in casa. Secondo la ricostruzione dell’accusa, basata sulla denuncia della giovane vittima, l’uomo ad un certo punto dopo aver mangiato la pizza mentre erano sul divano a guardare la tv l’avrebbe improvvisamente baciata sulle labbra. Poi sarebbe passato a palpeggiarla nelle parti intime fino a spingersi con le mani sotto il suo intimo. Una molestia sessuale andata anche oltre perché, sempre secondo la 16enne, il 35enne, contro il suo diniego, sarebbe riuscito a portarla in camera da letto tenendola in braccio. E lì, dopo averla messa sul letto, avrebbe tentato di violentarla senza riuscirci proprio per la strenua opposizione della ragazzina.

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Non è stato facile per lei raccontare a sua madre l’accaduto per il timore di non essere creduta, ma quando c’è riuscita è scattata subito la denuncia con l’inchiesta della procura coordinata dalla pm Silvia Scamurra. Con il rito abbreviato scelto dall’imputato, che gli ha consentito di avere uno sconto di pena, si è evitato anche il processo e tutto ciò che ne consegue per tutte le parti coinvolte. Proprio recentemente dal report “8 marzo. Giornata internazionale dei diritti della donna. Donne vittime di violenza” è emerso che l’Abruzzo, nel 2023, ha fatto registrare valori d’incidenza sotto la media italiana in quanto a violenze sessuali e maltrattamenti contro familiari e conviventi. Eppure dalle aule del tribunale continuano a venir fuori storie che sembrano raccontare altro. Querele, tal volta anche ritirate dalle stesse donne, che descrivono situazioni allarmanti che pare convivano con il silenzio di chi potrebbe sapere, ma preferisce tacere.

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