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MILLERUOTE
di Giorgio Ursicino
Una colonnina di ricarica A2A

Colonnine di ricarica, superate le 50 mila in Italia: quasi una ogni 4 auto circolanti

di Giorgio Ursicino

C’è un’Italia che mette la freccia. E lo fa nella mobilità elettrica. Un settore dove, nel complesso, non siamo certo i primi della classe. Le immatricolazioni di vetture BEV nel nostro paese non sono decollate neanche nel 2023, quando sono rimaste al di sotto di un misero 5% del mercato totale peraltro in crescita (1.566.448 esemplari, +19%). Le auto elettriche ritirate dai loro proprietari, invece, sono state solo 66.679, corrispondenti al 4,2% delle consegne. Molto diverso l’approccio se si guarda l’argomento dalla prospettiva dei punti di ricarica. Un tema considerato da tutti una delle ragioni che frenavano la diffusione della nuova mobilità. A braccetto dell’autonomia limitata e dei prezzi d’acquisto troppo elevati.

Le colonnine insufficienti, la poca omogeneità sul territorio e il range no-stop dei veicoli avevano diffuso una fobia identificata come “ansia da ricarica”. Oggi, a dire degli esperti, questo problema non esiste più. O almeno è molto meno incalzante. La rete infrastrutturale di energia elettrica per autotrazione non è certo completa ma, viste le poche vetture ad elettroni che circolano nella Penisola, siamo messi bene. Meglio di molti altri. Sicuramente il dossier non è paragonabile con la diffusione di veicoli BEV. I dati aggiornati dei punti di ricarica sull’intero 2023 non sono ancora disponibili, ma prima del 31 dicembre è stata superata l’asticella psicologica di 50 mila. Che, in relazione con le 220.188 auto a batteria circolanti nel Belpaese l’ultimo Capodanno, generano un rapporto niente affatto male (quasi 1 su 4).

Certo, i paesi confrontabili al nostro hanno più colonnine ma, solo in alcuni mesi dell’anno appena finito, hanno messo in strada tante macchine che superano l’intero nostro parco circolante zero emission. Da gennaio a fine novembre 2023 la Germania ha targato 470.272 auto BEV, il Regno Unito 287.062, la Francia 261.259. In, Italia alla fine del terzo trimestre 2023 (a settembre), i punti di ricarica pubblici erano 47.228, ubicati in 26.029 strutture e in 17.154 location. Buona anche la distribuzione sul territorio: 56% al Nord, 21% al Centro, il 23% al Sud e Isole. La crescita rispetto ai 12 mesi precedenti è stata di 14.452 punti, quasi il 50%. Vigoroso l’aumento nelle autostrade dove ormai sono coperte 1/3 delle aree di servizio: 851 punti, l’80% con una potenza superiore a 43 kW, il 59% oltre i 150 kW.

Per la rete extra urbana e quella autostradale sono fondamentali le colonnine ultrafast, alcune delle quali in grado di erogare fino a 350 kW, una potenza che quasi nessuna delle attuali vetture in commercio è in grado di sfruttare. Quando si è in viaggio, l’esigenza di chi rifornisce è la velocità per non rimanere fermi troppo tempo inutilmente. Ma il discorso delle infrastrutture di ricarica è più complesso, diventa un fatto bilanciare esigenze e costi. Rifornire in città da una colonnina ultrafast può non essere conveniente. A2A, una della aziende di energia più dinamiche sul territorio, per prima ha realizzato questo valido concetto mettendo a punto con il Comune di Milano un progetto rivoluzionario che ha il target di implementare la rete cittadina di 4.000 punti in 24 mesi, rendendo il capoluogo Lombardo la città con più colonnine in Italia, a livello delle migliori metropoli internazionali.

Nulla è stato lasciato al caso. Il programma prevede facilità di montaggio (anche di smontaggio), minimo impatto ambientale sul territorio, costi ridotti, perché la potenza è limitata e incide molto poco sulla rete della città, ed utilizzo dei normali parcheggi (strisce blu e gialle) senza l’obbligo di dover rimuovere l’auto una volta effettuato il pieno. «Le City Plug progettate da A2A E-Mobility costituiscono una splendida rivoluzione per Milano e per l’intero sistema della mobilità urbana sostenibile», ha dichiarato il sindaco Giuseppe Sala all’inaugurazione del primo impianto.

Renato Mazzoncini, AD di A2A ha aggiunto: «Il progetto prese ntatodimostra che investimenti in infrastrutture e soluzioni innovative sono essenziali per favorire la sfida della transizione energetica e la necessità che gli spostamenti diventino a zero emissioni». La quadratura del cerchio per le esigenze urbane, per questo l’iniziativa si chiama City Plug. La soluzione perfetta per tutti gli automobilisti che non hanno un punto di ricarica proprio da utilizzare, un modo geniale di implementare il quasi mezzo milione di wallbox, domestiche o d’ufficio, già installate nel nostro paese. Le stazioni City Plug saranno numerose a Milano (285), hanno diversi punti (14 ciascuna) e sarà possibile trovarne una a poca distanza dell’abitazione o dal posto di lavoro.

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Sabato 10 Febbraio 2024 - Ultimo aggiornamento: 17:24 | © RIPRODUZIONE RISERVATA