Doppietta Toyota in Croazia: Ogier trionfa davanti a Evans. Il campione francese vince almeno un rally l'anno dal 2014
Neuville (Hyundai) allunga nel Rally di Croazia: è inseguito dalle Toyota di Evans e Ogier.
Wrc, testa a testa fra Neuville (Hyundai) e Evans (Toyota) nel Rally di Croazia: primi con lo stesso tempo dopo 8 cronometrate
WASHINGTON - Detroit va oggi alla Casa Bianca. Gli amministratori delegati di Fca, Ford e General Motors incontrano per la prima volta il presidente Donald Trump. L’obiettivo instaurare un rapporto diretto di lavoro e lasciarsi alle spalle l’epoca dei tweet, con i quali Trump ha colpito a più riprese Ford e Gm. Per Fca l’incontro cade poco dopo le accuse dell’Agenzia della Protezione sulle violazioni degli standard per le emissioni diesel. Un’accusa lanciata dall’Epa targata Barack Obama e che ora finisce nelle mani della nuova amministrazione.
La colazione sarà un’occasione per Trump per spiegare la sua nuova politica commerciale e per le case automobilistiche per presentare la loro opinione. Il presidente ha già avviato una radicale trasformazione della politica commerciale americana: dopo aver sfilato gli Stati Uniti dalla Trans-Pacific Partnership, si appresta ora ad avviare le trattative per rinegoziare l’accordo commerciale del Nafta e a imporre "dazì pesanti” su chi sposta la produzione fuori dai confini americani e poi esporta negli Usa. L’intesa che lega Stati Uniti, Messico e Canada è centrale per l’industria automobilistica statunitense che, in Messico, produce auto anche destinate al resto del mondo.
E che dal Messico riceve componenti per l’assemblaggio negli Stati Uniti. Trump è «la preoccupazione numero uno dell’industria automobilistica» afferma il Wall Street Journal. Mai infatti c’era stato un presidente che twittava nominando singole società, e di conseguenza mettendo su queste pressione. Fca è l’unica che si è salvata dagli attacchi a “140 caratteri”, incassando via Twitter un grazie per l’investimento da un miliardo di dollari annunciato durante il Salone dell’Auto di Detroit. Ford è stata al centro di ripetute critiche di Trump durante la campagna elettorale, ma di recente i rapporti sono stati recuperati con Ford che ha rinunciato all’impianto in Messico. General Motors ha ‘cedutò alle pressioni di Trump annunciando a sua volta un investimento negli Stati Uniti.
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