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GOTEBORG - Bene il primo semestre di Volvo Car, che segna un ritorno all'utile grazie sopratutto al traino della Cina. Il costruttore di auto svedese ha registrato nel periodo un utile netto pari a 535 milioni di corone (58 milioni di euro) rispetto a una perdita pari a 778 milioni di corone un anno prima, su un fatturato salito del 15% a 64,78 miliardi di corone.
Le vendite sono salite intorno al 10% a 229.013 unità, il doppio del target del 5% fissato per l'intero 2014. A sostenere i conti di Volvo Car, che fa capo alla cinese Geely dal 2010, sono state in particolare le vendite in Cina, il primo mercato della casa svedese, cresciute nel semestre del 34% verso un anno prima. Il secondo mercato di Volvo Car sono gli Usa, dove nel semestre le vendite sono scese del 19% a causa della mancanza di nuovi modelli, e il terzo la Svezia, dove sono balzate del 20%.
Il direttore generale Hakan Samuelsson ha definito «solidi e incoraggianti» i risultati del primo semestre. Volvo Car, che la prossima settimana lancerà la nuova versione del Suv XC90 a Stoccolma, il primo modello sotto l'egida di Geely, punta a raddoppiare le vendite a circa 800mila unità entro il 2020 e a raggiungere un margine operativo all'8% (dall'attuale 1,6%).
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