Milena Santirocco, il testimone: «Una persona nervosa». Le due versioni in poche ore: sette giorni di apprensione

L’avvocato Antonio Cozza, legale di Penelope, l’associazione sulle persone scomparse, ha cessato di rappresentarla perché è stata trovata

Milena Santirocco
di Walter Berghella
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Martedì 7 Maggio 2024, 00:11

La doppia verità di Milena Santirocco sulla sua scomparsa per 7 giorni pieni e l’apprensione sulla sua sorte da parte della famiglia e dell’Italia intera. «Sono stata rapita da uomini incappucciati che mi volevano anche uccidere» e, successivamente: «Mi sono allontanata volontariamente e ho anche cercato il suicidio». Prima versione fornita alla polizia di Castel Volturno (Caserta), dove è ricomparsa sconvolta sabato sera in un bar dove ha chiesto aiuto e detto che due uomini incappucciati avevano cercato di ucciderla e gettata in uno stagno, e poi il suo allontanamento spontaneo, con l’idea di suicidarsi per vari problemi personali e anche economici, nell’Oasi dei Variconi, fornito al pm di Vasto Silvia Di Nunzio e alla polizia.

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«Persona nervosa»

Durante le 7 ore di interrogatorio al Commissariato di Lanciano, l’altro ieri, Milena, 54 anni, insegnante di ballo e fitness, non ha mai parlato di rapimento, ma ha solo raccontato del suo brutto momento che l’ha portato a decidere di scomparire. Ha vissuto una settimana non semplice Milena, certamente una delle più brutte della sua esistenza. Non era una donna serena visto che un testimone ha detto durante le ricerche a Torino di Sangro: «L’ho incontrata ultimamente spesso ed era una persona nervosa».

 

La paura dei figli

Umanamente un brutto periodo per Milena la cui decisione per una settimana ha portato alla paura e allo sconforto anche i figli Manuel e Denis e l’intera famiglia, preoccupati che le fosse successo qualcosa di brutto, anche irreparabile.

Così, per fortuna non è stato. Ma nulla è ancora del tutto chiaro.

Le due versioni

Le due versioni sono al vaglio della polizia che sta facendo riscontri su tutto; sequestro di persona, per cui è stato aperto un fascicolo contro ignoti per permettere di indagare, e l’allontanamento volontario. Giorni in cui ha raggiunto Castel Volturno, la mobile di Chieti era già in Campania seguendo avvistamenti fatti, sia a piedi che chiedendo passaggi agli automobilisti. Di certo ha dormito in posti di fortuna. L’indagine per ora non muta, poi si vedrà. Milena non è indagata per altre ipotesi di reato, la sua ritrattazione sul rapimento è stata immediata, e l’avvocato Antonio Cozza, legale di Penelope, l’associazione sulle persone scomparse, ha cessato di rappresentarla perché è stata trovata. Ma se fosse necessario resta la disponibilità. Sull’improbabile rapimento l’affermazione del questore di Chieti, Aurelio Montaruli, è stata esplicita: «La popolazione della provincia di Chieti può stare tranquilla». Come dire non ci sono rapitori. Ma tanti aspetti restano oscuri sul caso.

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