Pd e M5S, dopo la rottura su Firenze cosa succede? Ecco il quadro sulle Comunali, da Bergamo a Bari

L'asse rosso-giallo regge in circa la metà dei capoluoghi al voto. Centrodestra unito ovunque, tranne a Sassari

Pd e M5S, dopo la rottura su Firenze cosa succede? Ecco il quadro sulle Comunali, da Bergamo a Bari
di Andrea Bulleri
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Venerdì 10 Maggio 2024, 17:41

Un'alleanza a macchia di leopardo. Ultimissime ore per chiudere gli accordi in vista della tornata di amministrative dell'8 e 9 giugno: i candidati e le liste collegate vanno presentate entro le 12 di sabato 11 maggio. E così il puzzle del voto alle comunali si avvia verso gli ultimi incastri. Che però non sempre riescono. E' il caso di Firenze, dove l'asse tra Pd e Movimento 5 stelle a cui a lungo hanno lavorato gli staff locali e romani dei due partiti alla fine è sfumato: nel capoluogo toscano i pentastellati correranno con un proprio candidato, mentre i dem puntano sull'assessora uscente della giunta Nardella Sara Funaro. Centrodestra unito invece sul sostegno al direttore del museo di Capodimonte ed ex guida degli Uffizi Eike Schmidt. 

Dove l'asse è saltato

Al netto del divorzio fiorentino, che si è consumato soprattutto sul nodo delle infrastrutture locali (dall'aeroporto alla tav, a cui i dem sono favorevoli e i grillini contrari), dal Nazareno assicurano che il campo largo alle Comunali non è venuto meno. «Andiamo insieme nell'80 per cento delle sfide», ripete il responsabile organizzazione dem Igor Taruffi. Eppure, mentre il centrodestra si presenta diviso in un'esigua minoranza casi (uno di questi è Sassari), il centrosinistra fatica di più a compattarsi. E così nei capoluoghi di provincia e regione, alla fine, l'intesa si è fatta solo nella metà (circa) dei casi. 

Al Nord niente campo largo a Bergamo, né a Cremona. Così come praticamente in tutto il Piemonte, da Verbania a Vercelli a Biella, sull'onda della rottura che si è consumata alle Regionali per la sfida ad Alberto Cirio (i dem puntano su Gianna Pentenero, i 5S su Sarah Disabato).

Accordo mancato pure a Livorno, a Potenza, e a Bari, città in cui la rottura è stata più sofferta sulla scia delle inchieste che hanno lambito la giunta regionale di Michele Emiliano. Nel capoluogo pugliese, i grillini insistono sul sostegno a Michele Laforgia, insieme a Sinistra italiana, mentre il Pd ha scelto l'ex capo di gabinetto del sindaco uscente Antonio Decaro, Vito Leccese, appoggiato pure dai Verdi. Se la vedranno con il competitor di centrodestra, il leghista Fabio Romito. 

Dove il patto regge

Dove il patto rosso-giallo ha retto, invece, è in Emilia Romagna. Qui Pd e Cinquestelle vanno a braccetto a Ferrara, dove il centrosinistra punta su Fabio Anselmo, l'avvocato dei casi Aldrovandi e Cucchi, per riconquistare la città espugnata cinque anni fa dalla Lega con Alan Fabbri. Stesso scenario a Reggio Emilia, con il campo largo a sostegno del primario Marco Massari, medico simbolo della lotta al Covid in città. Accordo fatto anche a Cesena, sul nome dell'uscente Enzo Lattuca, e a Modena, a sostegno dell'ex Sel Massimo Mezzetti. 

Patto dem-pentastellati siglato pure a Prato, a Pavia (il candidato è Michele Lissia), così come a Pescara: qui il centrosinistra ci riprova dopo la debacle alle Regionali abruzzesi, schierando il consigliere regionale di Azione Carlo Costantini. Anche a Cagliari è intesa, sul profilo dell'ex sindaco Massimo Zedda. Nota di colore: l'avversaria di centrodestra sarà un'altra Zedda, Alessandra. 

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