La Aspark Owl

Aspark Owl, la supercar elettrica giapponese da 400 km/h che nasce a Torino

di Nicola Desiderio
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ROMA - L’auto elettrica più veloce del mondo è giapponese, ma viene costruita in Italia e si chiama… gufo, uccello che da noi non è propriamente beneaugurante e che invece nel Sol Levante è simbolo di buona sorte. In inglese si dice Owl ed è la supercar della Aspark che sarà costruita dalla Manifattura Automobili di Torino in soli 50 esemplari. L’avrebbero dovuta presentare al Salone di Ginevra e invece la prima apparizione ufficiale ci sarà su Asphalt 8, il famoso videogioco per dispositivi mobili.

E forse non poteva esserci luogo più adatto per far debuttare un mezzo così particolare, non solo per le sue prestazioni. La Owl infatti ha uno stile davvero particolare, enfatizzato dalle sue dimensioni. È lunga infatti 4,79 metri ed è alta solo 99 cm, un record per una qualsiasi auto, ma ancora di più per un’elettrica che, come è noto, solitamente alloggia la batteria nella parte bassa obbligando i progettisti a prevedere un’altezza maggiore.

La Owl invece utilizza una batteria agli ioni di litio da 64 kWh di capacità, dunque non troppo grande e pesante e l’ha alloggiata in parte sotto i sedili e in parte dietro sfruttando al massimo le possibilità fornite dalla sua scocca in carbonio. Di contro, la ridotta altezza diminuisce la resistenza aerodinamica permettendo alla supercar giapponese di avere comunque un’autonomia di 450 km (NEDC) e di raggiungere 400 km/h.

La forza per riuscirci gli viene da 4 motori elettrici per complessivi 1.480 kW ovvero oltre 2.000 cv e altrettanti Nm di coppia. Secondo il costruttore, raggiungono 15.000 giri/min, il regime più alto per macchine elettriche di serie. Grazie a questa soluzione, sempre più utilizzata dai costruttori, si riesce ad avere la trazione integrale e un controllo perfetto della dinamica delle vettura regolando istantaneamente la coppia per ogni singola ruota.

Gli altri numeri della Aspark Owl riguardano l’accelerazione: da 0 a 100 km/h in 1,89 secondi e uno 0-300 km/h in 10,6 secondi. Per prestazioni di questo calibro i freni devono essere adeguati. E allora ci vogliono dischi carboceramici con pinze anteriori a 10 pistoncini e posteriori a 4 pistoncini. L’altezza da terra è regolabile tra 8 e 16 centimetri e il peso complessivo è di 1.900 kg. Le portiere si sollevano verso l’alto mentre poco spazio rimane per i bagagli: solo 50 litri.

Ma che cosa c’entra una supercar giapponese con una factory piemontese? Prima di tutto, non parliamo di avventurieri, anzi di realtà dalla profonda cultura automobilistica. L’Aspark infatti è un’azienda di progettazione fondata nel 2005 da Masanori Oshida con 3.300 dipendenti e 25 uffici in tutto il mondo. La Manifattura Automobili Torino si è invece già ricavata un nome realizzando la New Stratos e collaborando con costruttori esclusivi come Glickenaus e Apollo.

Auto esclusive, come del resto lo è l’Aspark Owl, anche nel prezzo. Per averla ci vogliono infatti 2,9 milioni di euro e un assegno di 50mila euro per prenotarla, ma con possibilità pressoché illimitate di personalizzazione andando a seguire passo passo la realizzazione della propria vettura. Nel frattempo a Osaka non riposano sugli allori e stanno già lavorando ad un secondo progetto.

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Martedì 21 Aprile 2020 - Ultimo aggiornamento: 22-04-2020 20:26 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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