Auto giapponesi usate vendute in Russia prima del conflitto ucraino

Bando governo Giappone esportazione auto usate in Russia frena mercato interno. Prima del conflitto commercio da 2 mld dollari

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TOKYO - La decisione del governo giapponese di vietare le vendite di auto usate in Russia ha messo un freno a un commercio del valore di circa 2 miliardi di dollari, contribuendo ad abbassare le quotazioni delle vetture sul mercato interno. È quanto emerge dalle statistiche nazionali e delle concessionarie specializzate nel settore, dopo il divieto delle esportazioni di auto di dimensioni superiori ai 6 milioni di yen (38.000 euro) o con motori superiore ai 1.900 cc, deciso a inizio agosto dall’esecutivo di Tokyo, in linea con le sanzioni approvate dall’Occidente contro Mosca, interrompendo di fatto un redditizio canale secondario di scambio tra le due sponde. La domanda di auto di seconda mano giapponesi dalla Russia era aumentata notevolmente dopo che i costruttori automobilistici globali, tra cui Toyota, si erano ritirati dal Paese, in seguito all’avvio del conflitto con l’Ucraina.

Nel 2022 la Russia acquistava oltre un quarto delle esportazioni di auto usate nipponiche a un prezzo medio di quasi 7.800 euro, più del doppio del valore media del 2020, quando nel Paese vicino finivano il 15% di tutte le esportazioni di veicoli giapponesi. Secondo i dati dell’agenzia russa Autostat, nei primi otto mesi di quest’anno, oltre la metà delle oltre 300mila auto usate importate in Russia provenivano dal Giappone; un valore considerevole se paragonabile alle vendite di 606.950 auto nuove, principalmente di marchi nazionali e cinesi nello stesso periodo dell’anno. Per decenni il Giappone è stato il principale esportatore di auto usate, a fronte di sistemi di ispezioni obbligatorie che fanno lievitare i costi di manutenzione per i proprietari del Sol Levante, al contrario delle spese di finanziamento per l’acquisto di auto nuove. Il risultato è un’industria operosa che ha portato centinaia di migliaia di auto sulle strade di ogni continente.

Il funzionario del ministero dell’Economia con delega al comparto automobilistico, Takanori Kikuchi, ha precisato che l’esecutivo monitora attentamente l’esito delle sanzioni e l’impatto sull’imprenditoria. Inizialmente, nell’aprile del 2022 il Giappone aveva vietato l’esportazione di auto di lusso in Russia, per poi aggiungere in giugno il divieto sull’esportazione di camion pesanti. Con le nuove sanzioni, i concessionari possono comunque esportare auto più piccole, come i modelli di Toyota Yaris o la Honda Fit. Secondo fonti del governo giapponese, ci sono preoccupazioni che Mosca potesse utilizzare le auto usate giapponesi per scopi militari. 

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Martedì 10 Ottobre 2023 - Ultimo aggiornamento: 11-10-2023 17:14 | © RIPRODUZIONE RISERVATA