Alfa Romeo a "Milano AutoClassica" con Stellantis Heritage. Ci saranno anche la 33 Stradale e la nuova Junior
Dtm, Bortolotti trionfa in Germania con la Lamborghini 31 anni dopo l'ultimo successo, Larini con la Alfa Romeo
Alfa a Parigi con 3 anteprime, un tuffo nel made in Italy. Junior Ibrida Speciale, Tonale MY25 e Giulia Quadrifoglio Super Sport
BERLINO – Dopo un avvio di 2024 con una crescita in doppia cifra (+19%), in Germania il mercato dell'auto ha progressivamente rallentato e in seguito al +5,4% di febbraio in marzo è arrivata l'inversione di tendenza. Lo scorso mese sono state targate 263.844 macchine con una flessione del 6,2% rispetto al 2023. Dall'inizio dell'anno la progressione è scesa al +4,2% con poco meno di 695.000 immatricolazioni. Il canale aziendale, che in marzo ha garantito più del 68% dei volumi, continua a sostenere le vendite. Gli acquisti dei privati hanno subito una contrazione del 9,4%.
Significativo e in parte inevitabile dopo l'eliminazione improvvisa anticipata degli incentivi pubblici il calo delle registrazioni della auto elettriche, scese di quasi un terzo (-29%). La quota delle auto a zero emissioni su strada è stata dell'11,9% (era il 12,6% un mese fa). Le alimentazioni “convenzionali” (benzina, 37,8%, e gasolio, 18,3%) hanno totalizzato oltre il 56% dei volumi. Il diesel, in particolare, è quello che ha ceduto meno, appena lo 0,5%, seguito dalle motorizzazioni ibride (-1,2%), che hanno raggiunto il 31,5% del totale, con una penetrazione delle plug-in del 6,1%. Con questi dati, sommati al fatto che quello dei Suv (29,4%) è il segmento di maggior successo, non sorprende l'aumento delle emissioni medie di Co2 della flotta di nuova immatricolazione: +3,1% a 124,4 g/km.
Per quanto riguarda i singoli marchi, la Byd ha contabilizzato una paurosa avanzata percentuale: +2.186%, seppur con appena 160 auto consegnate (393 da inizio anno, +514%). Anche il secondo marchio con la progressione più significativa è elettrico, ma è americano di proprietà saudita, la Lucid Motors: +400% (+83% da gennaio in poi, ma con sole 11 auto vendute). In tripla cifra sono andate anche Mitsubishi (+225% con una quota de 2% grazie a quasi 5.400 macchine targate) e Alpine (+218%). Nel trimestre, la britannica Ineos ha venduto 183 Grenadier (+1.730%) e la cinese Maxus (una controllata della Saic) 14 veicoli commerciali leggeri elettrici (+1.300%).
Fra i costruttori generalisti più consolidati, Citroen è lievitata del 91,9 % (2,9%), Volvo del 36,9% (2,2 %), Toyota del 30,0% (3,3%) e Seat del 21,7% (5,4%). Fra i marchi tedeschi si è salvata praticamente solo Porsche, i cui volumi sono cresciuti del 14,8% con poco meno di 4.100 modelli consegnati, quasi gli stessi di Renault, che ha invece ceduto il 33%. Per i brand italiani il mese è stato piuttosto difficile, con avanzate contenute per Alfa Romeo (+2,6%, ma +21% da gennaio), Ferrari (+2,4% e +21,4%) e Lamborghini (+6,1% e +29%) e cali importanti per Fiat (-21% in marzo e quasi del 10% nel 2024) e Maserati (-64 e -72%). Fa eccezione Iveco che ha chiuso il mese a +31% e avanza da gennaio del 24%. Seppur in calo (-3,4%), Volkswagen resta il marchio più acquistato con una quota del 18,3%, che nel trimestre è del 18,7% (+2,8%), e il solo in doppia cifra.