Ipotesi alleanza tra Stellantis, Renault e Volkswagen

Stellantis, Renault e Volkswagen studiano come unire sforzi per sfidare produttori cinesi. Un “Airbus delle automobili” in vista?

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Non succede, ma se succede? Volkswagen, Renault e Stellantis si trovano di fronte a una sfida senza precedenti nel settore automobilistico europeo, con il bisogno impellente di adeguarsi rapidamente alla crescente concorrenza proveniente dalla Cina e da Tesla nel mercato dei veicoli elettrici. Questa situazione ha scatenato una serie di dibattiti e ipotesi tra i dirigenti del settore, che stanno esplorando ogni possibile opzione per mantenere la propria competitivita. In questo senso - scrive Bloomberg - la prospettiva di alleanze fra storici concorrenti per produrre veicoli elettrici più economici è diventata una possibilità concreta, data l’emergenza della situazione. Carlos Tavares, amministratore delegato di Stellantis, nei giorni scorsi ha enfatizzato la necessità di agire con urgenza, affermando che le aziende automobilistiche che non si adegueranno alla concorrenza cinese rischiano di trovarsi in seri guai. Fra le ipotesi di lavoro in campo c’è quella - segnalata in un’analisi di Bloomberg - della condivisione delle risorse di sviluppo e la formazione di partnership oltre i confini europei per competere più efficacemente.

L’amministratore delegato di Renault, Luca de Meo, sostiene in questo senso un’alleanza simile a quella che ha creato il produttore di aerei europeo per competere con Boeing unendo risorse in Germania, Francia, Spagna e Regno Unito. Il manager italiano - sottolinea Bloomberg - ha sostenuto che un “Airbus delle automobili” aiuterebbe a condividere gli enormi costi di costruzione di veicoli elettrici a basso costo, consentendo loro di beneficiare di una scala più ampia. L’entrata in vigore delle norme più severe sulle emissioni dell’Unione Europea nel 2025 ha ulteriormente accentuato l’urgenza di una transizione verso veicoli a batteria più ecologici. I produttori saranno obbligati a vendere un numero maggiore di auto elettriche o affrontare sanzioni finanziarie significative (si parla di 2 miliardi circa per Volkswagen), il che aumenta la necessità di strategie innovative e collaborazioni per rispettare tali regolamenti. In ballo c’è un settore che impiega circa 13 milioni di persone e rappresenta il 7% dell’economia dell’Unione europea. I produttori cinesi, sostenuti dallo Stato, per ora sembrano imbattibili sui prezzi.

La Dolphin di Byd, ad esempio, e quotata a circa 7.000 euro in meno rispetto a una VW ID.3 con equipaggiamenti simili. Se l’Europa soffre la concorrenza orientale, negli Usa le grandi case temono il sopravvento di Tesla. Così i produttori tradizionali americani come General Motors e Ford stanno riducendo gli investimenti nei veicoli elettrici e sono aperti a partnership con concorrenti per affrontare meglio la sfida della transizione verso l’elettrificazione. Proprio oggi Ford ha tagliato il prezzo della sua Mustang Mach-E elettrica di 8.100 dollari dopo che le vendite sono crollate del 51% a gennaio, quando la casa automobilistica ha dovuto smettere di offrire incentivi fiscali sul modello plug-in. Il Suv crossover alimentato a batteria che Ford produce in Messico ora parte da 39.895 dollari. Bastera?

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Martedì 20 Febbraio 2024 - Ultimo aggiornamento: 19:35 | © RIPRODUZIONE RISERVATA