Nella foto, il presidente FIA Ben Sulayem e Michael Andretti

Domenicali: "La F1 non ha necessità di avere un team in più come quello di Andretti"

di Massimo Costa
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Per entrare in F1 occorre seguire un protocollo complicato e ben preciso. Le regole sono chiare. Se poi qualcuno pensa di fare a modo suo, nel caso la famiglia Andretti, appoggiandosi al clamore mediatico suscitato per via della loro richiesta per partecipare al Mondiale F1, ha decisamente sbagliato strategia. Si sa che nelle scorse settimane Mario Andretti ha spinto la candidatura del figlio Michael, interessato a divenire l'undicesimo team, oppure a rilevare una squadra già esistente.

Gli Andretti ci avevano provato con il Gruppo Sauber, ma la trattativa non è andata in porto. La richiesta economica del proprietario del team svizzero si è rivelata troppo elevata per la squadra americana, anche se in linea con quello che rappresenta la Sauber in F1. Da quel che Italiaracing ha appreso, Andretti era interessato alla licenza e nulla di più, senza farsi carico del personale e della struttura esistente. Una richiesta inaccettabile (giustamente) per il proprietario Finn Rauser . Di fatto, Andretti avrebbe voluto utilizzare proprie maestranze e seguire la via della Haas, con telaio realizzato da esterni e retrotreno preso da una squadra già presente nel campionato.

La Sauber ha poi trovato un partner adeguato nel costruttore tedesco Audi mentre Andretti è rimasto con nulla in mano. Alla vigilia del Gran Premio di Spa, Stefano Domenicali non ci è andato leggero affermando serenamente che la F1 può benissimo fare a meno del team  Andretti: "Penso che oggi la F1 non abbia un problema di quantità, per quanto riguarda il numero delle squadre, per aumentare il valore già esistente. Si tratta di capire chi è davvero pronto per compiere questo passo, non basta fare la voce grossa con i media. Ce ne sono altri che hanno agito in modo diverso rispettando il silenzio nel rispetto del protocollo che abbiamo messo in atto. E tutti, Andretti compreso, lo devono seguire. Quindi questa è la situazione oggi. Non vedo alcun cambiamento".

Domenicali ha proseguito: "Mario Andretti lo conosco molto bene da tanto tempo. Stava cercando di presentare la sua idea in un modo che pensava fosse il modo giusto per farlo. Ma come sapete, c'è una governance in atto. Mario e Michael hanno parlato molto in giro, ma si tratta di seguire il protocollo. E c'è qualcuno che deve prendere la decisione finale. Come dicevo, oggi non vedo una debolezza nel numero di squadre in F1. È la mia opinione".

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Giovedì 25 Agosto 2022 - Ultimo aggiornamento: 28-08-2022 11:19 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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