A sinistra iIl nuovo tracciato dell'E-Prix di Roma a confronto con il vecchio

E-Prix Roma, un tracciato spettacolare il 2° più lungo del Mondiale. La pista allungata di 500 m, le curve scese da 21 a 19

di Nicola Desiderio
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Dopo due edizioni, il tracciato dell’E-Prix di Roma è stato modificato per renderlo più veloce, più spettacolare e anche per creare meno problemi alla circolazione in un’area ad altissima densità di traffico e di uffici. Il teatro è sempre quello dell’EUR, ma il nuovo circuito è stato portato da 2.860 a 3.385 metri ed è il secondo più lungo nella storia della Formula E diminuendo al contempo il numero delle curve (19 contro 21) e rendendole più veloci. Il senso di marcia rimane antiorario, ma cambiano il punto del via, l’arrivo e la disposizione della corsia dei box. La griglia di partenza non è più su viale Cristoforo Colombo, ma in via Umberto Tupini, accanto alla scalinata che porta al Palazzo della Civiltà del Lavoro, meglio noto come Colosseo Quadrato, che diventa il protagonista, molto più che in precedenza, di una Roma insolita, ma comunque densa di fascino. Dopo il via, si svolta a 90 gradi verso sinistra in via dell’Astronomia, altra curva ad angolo retto per immettersi in viale Pasteur e si prende il breve tratto di via Quadrato della Concordia.

Da qui si imbocca via della Civiltà del Lavoro, spezzata da una chicane all’altezza di via Ciro il Grande – dalla quale le monoposto invece prima salivano – e ci si butta in discesa verso via Cristoforo Colombo che si imbocca girando verso destra. Le monoposto, invece di proseguire verso il piccolo tornante prima posizionato all’incrocio con viale Europa, fanno inversione prima, in piazzale Guglielmo Marconi girando con raggio più ampio intorno all’obelisco marmoreo dedicato al padre della radio. Dunque si risale in senso opposto via Cristoforo Colombo fino all’altro tratto di via Civiltà del Lavoro, si svolta verso destra e ci sono da fare due curve in piazza Kennedy prima di prendere via dell’Industria. Qui si trovano il traguardo e la pit lane (a forma di ferro di cavallo) e da qui inizia una lunga esse in discesa dove le monoposto possono spremere al massimo i loro motori elettrici e recuperare enormi quantità di energia alla staccata successiva. E ne serve parecchia subito dopo perché seguono due allunghi micidiali.

Il primo è il rettilineo da quasi 500 metri di via delle Tre Fontane il cui tratto è stato allungato oltre via dell’Agricoltura, fino all’incrocio per prendere la lunga esse in salita di via Romolo Murri che, dopo aver attraversato per intero il Parco del Ninfeo, si riallaccia a via Tupini: 900 metri nei quali i piloti tengono il piede giù con un occhio agli specchietti ed un altro alla quantità di energia disponibile. Un circuito insomma che mette a dura prova l’assetto, alle prese con il fondo non sempre regolare, e la batteria, sottoposta a fortissime sollecitazioni, ma che offre più punti per sorpassare in uno scenario unico che mette insieme architettura, verde urbano e storia esaltando le capacità di guida e di strategia dei piloti.

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Sabato 28 Agosto 2021 - Ultimo aggiornamento: 11:45 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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