Il podio di Portland, ha vinto Da Costa su Porsche

FE, Cassidy (Jaguar) sbaglia nel finale e a Portland regala la vittoria a da Costa (Porsche). Sul podio Frijns (Envision) e Vergne (Ds Penske)

di Mattia Eccheli
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PORTLAND – La delusione delle Jaguar Tcs, la gioia di Antonio Felix da Costa. Nick Cassidy ha buttato al vento la vittoria nel primo dei due ePrix di Portland di questa decima stagione con un insolito, ma evidente errore alla penultima curva del penultimo giro. E il compagno di squadra e connazionale neozelandese, il poleman Mitch Evans, ha subito una penalizzazione di 5 secondi per aver causato una collisione con Jake Hughes che gli ha impedito di festeggiare la vittoria. Il portoghese della Tag Heuer Porsche ha centrato così il terzo successo stagionale.

Il “risveglio” di Da Costa, attorno a quale circolano voci su un suo impegno in altre competizioni l'anno prossimo (non è un segreto per nessuno che abbia un debole per l'Endurance) è stato importante, ma un po' tardivo: dopo un quarto posto come miglior risultato nelle prime 9 gare, delle ultime 4 ne ha vinte 3, inserendosi al settimo posto della generale con 109 punti, a 31 dal podio virtuale di Evans e a 34 dalla piazza d'onore del collega della Porsche, Pascal Wehrelein, solo decimo negli Stati Uniti.

Nel solito ePrix a “sportellate” oltre a Evans hanno rimediato penalizzazioni anche entrambi i piloti della Maserati – Maximilian Günther (non classifiato) per aver provocato un incidente con Wehlrein e Jehan Daruvala (16°) per averne causato uno con il compagno di squadra – e Dan Ticktum (Ert), che compare 17° nell'ordine d'arrivo dopo una eccellente qualifica (quinto in griglia). Sul podio, assieme a Da Costa sono saliti Robin Frijns (Envision, motorizzata Jaguar), secondo, e Jean Eric Vergne (Ds Penske), terzo. Per l'olandese si tratta della seconda piazza d'onore stagionale dopo quella di Diriyah, per il francese del terzo podio, dopo i secondi posti arabo e tedesco.

La gara di Portland ha “premiato” anche le Mahindra: Edoardo Mortara ha chiuso quarto con quella ufficiale, mentre Nico Müller gli è arrivato subito dietro con quella della Abt Cupra. Poi il campione del mondo in carica Jake Dennis (Andretti, motorizzata Porsche), seguito da Sam Bird (McLaren, cliente di Nissan), che era 19° in griglia, da Evans e da Stoffel Vandoorne (Ds Penske), nono al traguardo dopo essere partito sedicesimo. Nonostante la penalizzazione, Evans è stato il principale beneficiario dell'andamento della gara: ha rosicchiato 8 punti a Cassidy, primo a 167, e 7 a Wehrlein, secondo a 143. Lo sfortunatissimo Oliver Rowland (Nissan), che, come aveva anticipato Il Messaggero, per motivi di salute non ha potuto gareggiare (e non lo farà nemmeno oggi), è sempre quarto a 131, ma Dennis lo ha avvicinato (121). Vergne ha guadagnato punti su chi lo precede (si è portato a quota 116), ma non posizioni.

Nella classifica a squadre la Tag Heuer Porsche ha ridotto lo svantaggio dalla Jaguar Tcs (307), ma tra le due scuderie restano 55 punti, e la Ds Penske ha guadagnato la terza posizione a spese della Nissan (157), scivolata addirittura al quinto posto, superata anche dalla Andretti (161). L'assenza forzata di Rowland è costata cara alla squadra giapponese: Sacha Fenestraz è partito ed è arrivato 15°, mentre il debuttante brasiliano Caio Collet ha lavorato meglio in qualifica (13°), che in gara 18°: un esordio comunque positivo, il suo. Nella lotta per il trofeo costruttori la Porsche, grazie anche ai punti della Andretti, ha allungato (370) sulla Jaguar, che ha beneficiato del contributo della Envision e che è comunque sempre vicinissima (354). La Nissan resta terza con 242 punti: ringrazia la McLaren e continua precedere Stellantis a quota 230 (più Ds Penske, che Maserati). Oggi si replica: poco dopo le 23 italiane scatta il terzultimo ePrix della stagione.

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Domenica 30 Giugno 2024 - Ultimo aggiornamento: 10:00 | © RIPRODUZIONE RISERVATA