Sabato e domenica a Riad, dove si corrono gli ePrix 2 e 3 della nona stagione della Formula E, Nico Müller avrà responsabilità ancora maggiori rispetto a quelle con le quali è tornato nel campionato elettrico con la Cupra Abt che impiega la monoposto Gen3 della Mahindra. Il quasi 31enne pilota elvetico dovrà accompagnare il debutto di Kelvin van der Linde, chiamato a sostituire Robin Frijns, che in una collisione al primo giro a Città del Messico aveva rimediato alcune fratture alla mano sinistra. Il 26enne sudafricano fa parte della "famiglia" Abt, ma la sua nazionalità sudafricana è funzionali al marchio e alla stessa competizione, perché il 25 febbraio la Formula E fa tappa a Città del Capo.
Soddisfatto della gara di Città del Messico?
«Soddisfatto è una parola grossa. Diciamo che non sono deluso. Quello che è successo a Robin non ci aiuta, anche perché mancherà per un po'».
Quindi?
«Abbiamo avuto poco tempo per prepararci prima dell'avvio della stagione. In ogni caso a Riad vogliamo fare meglio rispetto a Città del Messico, da dove torniamo anche con riscontri positivi».
Tipo?
«L'affidabilità della macchina. Siamo sempre rimasti in pista nelle libere, nelle qualifiche e in gara senza problemi: abbiamo fatto tutti i giri possibili».
Altro?
«Siamo rimasti fuori dalla zona punti, ma non di tanto. Mancavano appena tre secondi: non siamo lontani. Abbiamo grandi potenzialità».
Sabato e domenica si corre a Riad, cosa ti aspetti?
«Tanto per cominciare ci aspetta un vero circuito di Formula E, ossia un percorso cittadino: quello di Città del Messico è in autodromo. Quello di Riad è un tracciato che non perdona errori, ma è anche fluido e piuttosto veloce».
Quindi come sarà con le nuove Gen3?
«Credo che sarà più impegnativo ancora perché potrebbe non essere facile trasferire su strada la potenza che hanno. E poi c'è l'asfalto: non sappiamo come sarà, visto che non si gareggia di solito. Senza contare la sabbia».
In Messico fra le prime nove auto ce n'erano sette di due soli costruttori, Porsche e Jaguar...
«Quello di Riad è un tracciato diverso e vedremo quali monoposto si adatteranno meglio alle sue caratteristiche. In ogni caso io credo che all'inizio di questa stagione vedremo parecchie differenze tra gara e gara, anche perché ci sono città nuove. In ogni caso noi dobbiamo fare altri passi avanti perché abbiamo margini di crescita: dobbiamo avvicinare la zona punti».