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Wrc, Hyundai ingaggia Fourmaux per il 2025. Toyota con Rovanperä a tempo pieno, affida a Pajari la 4^ Gr Yaris
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NAIVASHA – Due Hyundai i20 N guidano l'edizione 2024 del Safari Rally del Kenia, valido come terza prova del mondiale di specialità. Sono quelle di Thierry Neuville e Ott Tänak staccate di appena un decimo l'una dall'altra. Il belga attuale battistrada della classifica iridata individuale precede l'estone dopo appena 4,8 chilometri, ossia dopo la cronometrata inaugurale: fra giovedì e domenica ne sono in programma 19. Il podio, peraltro estremamente virtuale, è completato dal campione del mondo in carica, il finnico Kalle Rovanperä (Toyota Gr Yaris), che accusa un ritardo di 8 decimi dalla vetta.
Per appena un decimo, il compagno di squadra giapponese, Takamoto Katsuta, è quarto. Con la terza vettura del costruttore coreano, Esapekka Lappi, vincitore dell'ultimo rally mondiale, quello che si è concluso in Svezia lo scorso 18 febbraio, occupa la quinta piazza, peraltro già a un secondo e mezzo da Neuville. L'ultima Gr Yaris della classe regina, cioè ibrida, è sesta: la guida Elfyn Evans, il secondo della generale assoluta. In Africa deve recuperare appena 1,7 secondi al belga, in campionato 3 lunghezze.
Il più veloce della M-Sport, naturalmente con la Ford Puma, è Adrien Fourmaux, settimo a 2,2'' dalla vetta. In ottava posizione compare il primo del Wrc2, il britannico Gus Greensmith con la Skoda Fabia, che viaggia già a 4,4 secondi dal francese. Nella Top 10 ci sono ancora Grégoire Munster, il belga con licenza lussemburghese che tallona Greensmith a 2'' al volante della seconda vettura con le insegne dell'Ovale Blu, e Oliver Solberg con un'altra Skoda Fabia R2.
Il nono pilota della classe regina, il 60enne greco Jourdan Serderidis, è 14°: in meno di 5 chilometri ha rimediato un ritardo superiore ai 17 secondi. Venerdì sono in programma sei speciali per un totale di quasi 127,5 km. Neuville ha già messo le mani avanti: «Sarà un fine settimana impegnativo – ha dichiarato – Incrociamo le dita e speriamo di arrivare in fondo senza problemi. Mi trovo bene in macchina, ma c'è ancora molta strada da fare». Dei due equipaggi italiani nelle entry list, uno soltanto è partito, quello composto da Riccardo Garosci e Rudy Briani, 26° con la Mitsubishi Lancer Evo X.