Se ne parla poco, e scarsa è l’attenzione di gran parte dei media, ma noi italiani possiamo vantare un primato eccezionale, che dura da oltre vent’anni e non mostra segnali di cedimento: è quello della nautica di lusso, ovvero della produzione di imbarcazioni da diporto di misura superiore a 24 metri. Specialista indiscusso della materia è Azimut-Benetti, il più grande gruppo privato del settore, che per il 22° anno consecutivo si è confermato in cima alla classifica annuale del Global Order Book di Boat International.
La leadership è stata confermata con il numero di 128 progetti in fase di realizzazione (equivalenti a 4.601 metri di lunghezza!): un autentico record, frutto di una strategia che prevede modelli diversificati, design innovativo e soluzioni d’avanguardia. Basti dire, in proposito, che la gamma – la più ampia sul mercato – comprende complessivamente 34 modelli di lunghezza compresa tra i 13 metri della linea Azimut Verve e gli oltre 100 metri dei giga yacht Benetti. Se a questi numeri si aggiunge l’impegno profuso nella riduzione dell’impatto ambientale nel breve e nel lungo termine, si avrà chiaro il quadro di un’azienda di assoluta avanguardia, che merita ampiamente la posizione che occupa.
Il consolidamento ai vertici della classifica del Global Order Book – vale la pena sottolinearlo – certifica che il gruppo guidato da Paolo Vitelli (fondatore e presidente) e dalla figlia Giovanna (vice presidente) è primo fra ben 186 cantieri navali attivi nei cinque continenti, con un numero di progetti che valgono il 12,5% del totale, un numero significativo in un mercato tanto frammentato. “Il riconoscimento – viene sottolineato in una nota dell’azienda - conferma i numeri registrati dal gruppo, che conta oggi su un portafoglio ordini di oltre 1,5 miliardi di euro e può vantare un valore della produzione per la stagione in corso proiettato a oltre un miliardo di euro, in crescita del 20% rispetto all’esercizio 2020/2021”.
“Il nostro Gruppo – ha tenuto a ricordare Giovanna Vitelli - deve il suo duraturo primato alla capacità di coprire con yacht molto innovativi, e per questo apprezzati dal mercato, la fascia dimensionale tipicamente italiana, quella fino ai 50 metri. Ma a questo importante segmento si aggiungono i numerosi progetti di superyacht in acciaio e alluminio di dimensioni maggiori, tradizionalmente appannaggio dei cantieri del Nord Europa. Siamo i primi, e da oltre vent’anni, perché gli unici al mondo a presidiare entrambe queste fasce dimensionali con modelli di successo indiscusso, attenzione al cliente e qualità costruttiva”.
I più recenti esempi di produzioni innovative sono il giga yacht Luminosity (108 metri), il più grande yacht ibrido al mondo, capace di navigare in modalità completamente elettrica con un’autonomia di oltre 10 miglia, e il B.Yond 37M, superyacht in acciaio equipaggiato con il sistema E-MODE Hybrid. Sviluppato in esclusiva in collaborazione con Siemens Energy, il sistema di propulsione di B.Yond 37M è in grado di abbattere sensibilmente le emissioni (fino al 70% di NOx e fino al 20% di CO2) grazie anche all’uso di filtri SCR, un sistema di marmitta catalitica alimentata ad urea, come su alcune automobili. Al momento del varo, nella prima metà del 2022, sarà lo yacht più green nel settore di riferimento.
L’esperienza maturata finora nel campo della transizione energetica avrà un seguito: il cantiere fa sapere infatti che su ricerca e sviluppo sono stati già deliberati investimenti per 100 milioni di euro, e che i progetti già approvati prevedono di trasferire le soluzioni adottate per i giga yacht anche sulle unità di dimensioni minori. “Efficienza e abbassamento dei consumi – tiene a dire ancora Giovanna Vitelli - non sono per noi soltanto degli slogan per il futuro, ma traguardi del presente: l’obiettivo mirato a ridurre i consumi e le emissioni delle nostre imbarcazioni viene perseguito grazie ad alcune novità, come l’uso estensivo della fibra di carbonio, di cui abbiamo internalizzato la lavorazione per renderla adatta all’uso nautico, e l’ottimizzazione delle carene e dei sistemi di propulsione”.
Per comprendere fino in fondo la portata del riconoscimento appena certificato dalla classifica del Global Order Book di Boat International, vale la pena ricordare, ancora, che la produzione di Azimut-Benetti ha un valore stimato in 850 milioni di euro e che il gruppo di avvale di 6 siti produttivi, con attività commerciali e di assistenza in 80 Paesi.
Ma attenzione: la “certificazione” del valore della nautica di lusso italiana stabilita dalla classifica del Global Order Book di Boat International non va attribuita esclusivamente alla leadership mondiale di Azimut-Benetti. In questa speciale graduatoria tutto il made in Italy occupa posizioni di prestigio, a cominciare da Sanlorenzo, confermatosi sul secondo gradino del podio, davanti al colosso Ocean Alexander, produttore di yacht e mega yacht con cantieri a Taiwan e negli Stati Uniti. Molto bene anche Overmarine, che rispetto al 2020 ha guadagnato due posizioni, passando da 8° a 6° e, soprattutto, Italian Sea Group, che è passato dal 9° all’8° posto risultando addirittura primo nella speciale classifica delle imbarcazioni oltre i 50 metri. Da sottolineare, infine, i progressi fatti da altri big della nautica di lusso italiana come Baglietto, passato dal 14° al 10° posto, il Cantiere delle Marche (da 16° a 15°) e Palumbo (da 13° a 12°).
Sorprendente è invece l’assenza del Gruppo Ferretti da questa classifica, dove figurerebbe di certo sul podio. Come già avvenuto l’anno scorso, la holding guidata dall’avvocato Galassi è rimasta fuori dal ranking in quanto non ha fornito, per propria scelta, dati precisi sull’entità del proprio order book.