A lungo snobbate per via di una ridotta autonomia, se confrontate con i più tradizionali veicoli termici, le auto elettriche si stanno man mano riprendendo la loro rivincita. Se fino a pochi anni fa le vetture alla spina erano di fatto relegate all’uso prettamente cittadino, grazie alla continua evoluzione di hardware e software al giorno d’oggi possono tranquillamente garantire un’autonomia sufficiente a coprire anche un viaggio fuori porta con una sola carica.
A dimostrarlo anche la quarta edizione di “Dove arrivo con”: la più grande prova comparativa di efficienza, tra ben undici auto elettriche, organizzata in Italia e promossa dalle testate Motor1 e InsideEVs. Teatro della sfida il Grande Raccordo Anulare di Roma che ha visto sui primi due gradini del podio le americane Lucid Air, in grado di coprire 571 km, e la Tesla Model 3 arrivata a quota 498 km percorsi. Mentre il terzo posto è andata alla prima vettura europea, la BMW i5 fermatasi dopo aver percorso 489 km.
Con vetture ormai in grado di assicurare un’autonomia prossima, se non superiore, ai 400 chilometri, il focus si è spostato sull’efficienza, parametro che poi va’ a incidere direttamente sul costo al chilometro. In questo caso le variabili da tenere in conto sono molteplici per far sì che un’auto riesca a percorrere più chilometri consumando meno kWh. Oltre alla meccanica, motore e telaio in primis, a incidere è anche l’aerodinamica e soprattutto l’efficienza del software di gestione del mezzo.
Il “circuito” aperto al traffico del Grande Raccordo Anulare non è stata affatto una scelta casuale per svolgere la prova. Con i suoi 68,2 km di tracciato che si sviluppano ad anello attorno a Roma, il GRA consente di viaggiare sia ad andature massime comprese tra i 110 e 130 km/h che a passo d’uomo in caso di traffico e ingorghi. Inoltre, tra forti accelerazioni e brusche decelerazioni, risulta il terreno ideale per testare a fondo la frenata rigenerativa.
Al fine di rendere il più uniforme possibile la prova, tutte le vetture hanno affrontato il test procedendo in colonna e imboccando il GRA in senso antiorario. La partenza, dal quartiere romano dell’EUR, alle 10:30 ha consentito solamente di evitare la prima ondata di traffico mattutino, puntualmente trovato a metà giornata e verso sera per via dello spostamento dei pendolari. Il climatizzatore, impostato sui 22 gradi, e la modalità di guida azionata in modalità Normal hanno completato il quadro generale. Un’altra variabile è stata la temperatura esterna che, vista la stagione invernale, è oscillata tra i 10 gradi di minima e i 14 di massima. Valori molto distanti dai 23 gradi costanti cui sono sottoposte le vetture durante il ciclo di omologazione WLTP.
Al netto di tutti questi dati, l’auto più efficiente della prova “Dove arrivo con” è stata la Tesla Model 3. Consumando 15,1 kWh per percorrere 100 km, la vettura americana si è dimostrata la più parsimoniosa del lotto. Ad avere la meglio è stata l’esperienza, maturata in questi anni, sul lato software e la piattaforma appositamente studiata e realizzata per la propulsione elettrica. Sul secondo gradino del podio la Hyundai IONIQ6, anch’essa nativa elettrica, in grado di raggiungere i 15,5 kWh/100 km grazie alla sua accurata aerodinamica.
Terza la BMW i5 con 16,6 kWh/100 km. Prima tra le vetture nate per accogliere motori termici e poi convertite anche all’elettrico, la berlina tedesca è stata l’auto che ha offerto il risultato più vicino al dato dichiarato dal costruttore. A parità di motore, pianale, peso e batteria, la FIAT 600e è risultata più parsimoniosa della Jeep Avenger. La migliore aerodinamica ha consentito di ottenere il quarto posto all’italiana (18,1 kWh/100 km), mentre l’americana si è fermata in sesta posizione con 18,5 kWh/100 km. A frapporsi tra le due “cugine” della galassia Stellantis la cinese BYD Seal (18,5 kWh/100 km).
Settima, e leggermente più staccata, la Volkswagen ID.7 che, penalizzata da una massa più elevata, non è riuscita a scendere sotto i 19,3 kWh/100 km. A seguire l’americana Lucid Air. La vettura che ha percorso più chilometri con una sola ricarica, è riuscita a segnare un valore di 19,6 kWh/100 km grazie a una sofisticata aerodinamica e l’adozione di pneumatici Pirelli Elect appositamente studiati per le vetture elettriche.
Terzultima in classifica la KIA EV9 (21,4 kWh/100 km) penalizzata dal peso e da una forma poco efficace sul versante aerodinamico. Fanalino di coda le giapponesi Toyota bZ4X (25,7 kWh/100 km) e Lexus RZ (26,3 kWh/100 km), con quest’ultima che entro il 2024 riceverà un importante upgrade lato software per incrementare proprio la sua efficienza.
Alla luce di questi dati, il futuro acquirente potrà avere un’idea decisamente più chiara su quale veicolo elettrico orientarsi. Proprio come nelle tradizionali vetture termiche dove si va’ ad analizzare quanti chilometri si riescono a percorrere con un litro, anche per le elettriche l’efficienza e il rapporto kWh/100 km rivestirà un ruolo sempre più determinante in fase di acquisto.