La nuova Volkswagen ID.3

La ID.3 alza l'asticella, l'evoluzione della prima elettrica Volkswagen porta nuove tecnologie ed un look più dinamico

di Giampiero Bottino
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Anche se dal suo arrivo sul mercato sono passati solo quattro anni, periodo che nella tempistica convenzionale dell’auto coincide con la metà del ciclo di vita, la ID.3 – capostipite della famiglia 100% a batteria di casa Volkswagen – si adegua all’accelerazione imposta dalle nuove tecnologie, presentandosi sul mercato reduce da interventi talmente incisivi da ipotizzare un cambio di generazione piuttosto che un restyling, se non fosse per il fatto di aver conservato la piattaforma modulare elettrica Meb del gruppo di Wolfsburg che lei stessa aveva tenuto a battesimo nel novembre del 2019.

Tocca quindi alla capostipite avviare il processo di ringiovanimento della famiglia che oggi conta sei modelli identificati con la sigla ID, acronimo di “Intelligent Design”, capaci finora di superare le 600.000 unità vendute nel mondo.

A prima vista, è lo stile a rende evidente il cambiamento grazie al frontale ridisegnato per enfatizzare il dinamismo e il temperamento dei quali la prova su strada ha confermato un indiscutibile miglioramento, regalando una carta in più da giocare in un segmento, quello storicamente dominato dalla Golf, che a Wolfsburg viene vissuto come un territorio di caccia quasi esclusivo. Rispetto all’attuale generazione – l’ottava – della “sorella” termica, la nuova ID.3 vanta proporzioni che le regalano una presenza su strada più importante e aggressiva: nel confronto la berlina a batteria perde 21 mm in lunghezza (ora di 4.260 mm), mentre ne guadagna 20 in larghezza e 61 in altezza.

Sono numeri che, uniti alla maggior libertà progettuale garantita dalla componentistica elettrica, parlano di una vettura spaziosa e accogliente sia per i passeggeri, sia per i bagagli come testimoniano i 385 litri (4 in più rispetto alla Golf 8) a loro disposizione. Il volume complessivo può salire a 1.267 litri ribaltando – quando la composizione dell’equipaggio lo consente – gli schienali del divano posteriore e caricando la vettura a tutta altezza.

L’aspetto esterno ha risentito positivamente della nuovo disegno del cofano, che gli incavi laterali fanno sembrare più lungo e filante e che ha tratto beneficio dalla rinuncia all’opinabile listello nero che nel modello uscente definiva il “confine” con il parabrezza, oltre che delle modifiche apportate al look dei paraurti. Posteriormente, invece, l’intervento più evidente è rappresentato dal nuovo disegno dei fari divisi in due parti, tra cui anche quella collocata sul portellone brilla ora di luce propria. Tra le caratteristiche che sono rimaste immutate rispetto alla generazione precedente (e legato alla piattaforma Meb) troviamo invece il passo lungo abbinato agli sbalzi ridotti.

Se la vocazione green della ID.3 trova la sua espressione principale nella modalità di propulsione priva di emissioni, le scelte progettuali non si sono limitate a questo, ma hanno coinvolto un gran numero di dettagli. Lo dimostra l’assoluta rinuncia a qualsiasi prodotto di origine animale di cui danno testimonianza i rivestimenti delle porte e dei sedili realizzati in ArtVelours Eco, una microfibra costituita al 71% di materiale riciclato. Una materia prima secondaria, cioè ottenuta da rifiuti di materie plastiche che in precedenza erano già state smaltite almeno una volta.

Aldilà dell’impegno ecologico, anche l’attenzione alla qualità è stata implementata seguendo le indicazioni provenienti dalla clientela: migliora per esempio l’esperienza garantita dalle superfici della plancia, rese particolarmente morbide dall’imbottitura in materiale espanso, mentre la qualità percepita ha registrato un’impennata grazie a soluzioni come le cuciture a controllo numerico computerizzato che con i colori a contrasto e la precisione dalla lavorazione donano all’abitacolo un tocco di pregio ed eleganza.

Tra gli aspetti funzionali una particolare importanza è attribuita alle luci: sia quelle dell’abitacolo, il cui colore può essere scelto tra 10 alternative di serie, alle quali se ne possono aggiungere altre 30 in opzione, sia quelle – ancor più rilevanti ai fini della sicurezza – dei proiettori esterni che sono ovviamente a Led e prevedono di serie la regolazione automatica degli abbaglianti che scongiura il rischio di “accecare” gli altri utenti della strada.

Su strada la nuova ID.3 ha confermato le doti di agilità, maneggevolezza e brillantezza di cui già aveva dato prova le generazione precedente. Situazione prevedibile, visto che il powertrain è rimasto lo stesso. Il motore posteriore che trasmette la potenza al retrotreno eroga 204 cv con 310 Nm di coppia e si caratterizza per l’elevata efficienza, superiore al 90% praticamente in tutte le situazioni di marcia. Anche dopo il cambio generazionale è stata confermata la scelta tra due batterie da 58 o 77 kWh di capacità, il cui involucro piatto, montato nel sottoscocca e realizzato in profilati di alluminio, è protetto da una massiccia piastra da un robusto telaio. La Volkswagen garantisce che dopo 160.000 km o 8 anni di esercizio la batteria mantenga almeno il 70% della capacità originaria.

La batteria meno potente è riservata alla versione Pro Performance che promette 428 km di autonomia Wltp e ha un listino che parte da 41.900 euro. La versione più potente, battezzata Pro S, costa invece 50.000 euro ed è accreditata di un’autonomia che può arrivare a 558 km.

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Venerdì 1 Settembre 2023 - Ultimo aggiornamento: 02-09-2023 10:48 | © RIPRODUZIONE RISERVATA