BIELLA - Senza casco e senza giubbotto catarifrangente, un uomo in monopattino è morto investito da un’ auto in Piemonte. L’incidente a Roppolo, un migliaio di abitanti in provincia di Biella, sulla provinciale 228 che porta all’ingresso di Viverone, in una zona poco illuminata. L’ auto che ha travolto il monopattino, una Mercedes Classe A, ha proseguito la sua corsa per un centinaio di metri, prima che il guidatore sotto choc realizzasse quanto accaduto. Immediato l’intervento del 118, con i soccorritori che hanno intubato sul posto il ferito. Tutto inutile ed è di nuovo polemica nonostante la stretta introdotta dalle nuove norme approvate nei giorni scorsi dal Parlamento con il decreto Infrastrutture e Trasporti. L’incidente poco prima delle 19. La vittima, residente a Dorzano, si stava recando ad incontrare un gruppo di amici, accorsi subito sul luogo dell’incidente quando si è sparsa la notizia. Secondo le prime informazioni l’uomo, che nel cadere a terra avrebbe sbattuto contro il muretto che delimita il parcheggio di una pizzeria, da qualche tempo aveva acquistato un monopattino elettrico, diventato il mezzo utilizzato per spostarsi.
Una novità, in questa provincia del Piemonte, dove se ne vedono ancora pochi. Dei rilievi si sta occupando la polizia stradale, mentre i carabinieri si sono occupati della viabilità, con la strada rimasta aperta a senso unico alternato per consentire il lavoro delle forze dell’ordine. La vittima era una persona conosciuta nel Basso Biellese. Figlio unico, ad informare il padre che abitava con lui sono stati gli stessi amici accorsi sul luogo dello schianto. «La tragica morte del trentatreenne nel Biellese rimarca da un lato l’importanza delle norme che abbiamo introdotto nel DL Trasporti per la mobilità in monopattino. Giubbotto catarifrangente, riduzione della velocità massima, presenza delle frecce sono misure di buon senso che non comprendo perchè non siano subito inserite nel codice della strada: avrebbero evitato decine di morti e feriti», commenta all’ANSA il parlamentare piemontese di Forza Italia Roberto Rosso, che da tempo chiede l’introduzione di tutta una serie di misure per proteggere maggiormente la sicurezza di chi viaggia in monopattino e bici e che al riguardo ha depositato una proposta di legge all’avanguardia.
«Dall’altro lato dimostra che l’obbligo di casco che non hanno voluto introdurre alcuni dei miei colleghi - aggiunge - è indispensabile per salvare vite umane. Non è possibile scendere a compromessi sulla vita delle persone e chi si ostina a mettere al primo posto l’ideologia alla sicurezza stradale non fa bene nè ai monopattinisti nè al Paese. Sono vicino alla famiglia del giovane e spero che il Parlamento finalmente apra gli occhi sulla necessità di mettere ancora una volta mano al codice della strada per fare tutto il possibile affinchè le nuove tecnologie non diventino un nemico delle persone invece che un compagno per il progresso della nostra comunità».