La Lexus LF-ZL è lunga 5,3 metri e rappresenta il massimo in termini di tecnologia e di ospitalità secondo l'ideale giapponese dell'Omotenashi.

Lexus LF-ZL, l’ammiraglia del futuro è un crossover elettrico “omotenashi” con le porte scorrevoli

di Nicola Desiderio
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Come sarà la Lexus LS del futuro? Come sarà l’erede del modello che nel 1989 diede il via al brand di lusso di Toyota e quindi, oltre a rappresentarne l’ammiraglia, è anche la pietra angolare di una storia di successo? La domanda non è oziosa in un tempo in cui le berline sono in via di sparizione, si stanno evolvendo o stanno abdicando anche il loro ruolo di rappresentanza a veicoli più alti dal suolo.

La risposta sta probabilmente nella LF-ZL, uno dei concept che Lexus ha presentato al Japan Mobility Show di Tokyo dove il marchio del gruppo Toyota ha anche presentato la LF-ZC facendone la portavoce di tutte le novità che troveremo sul modello si serie che ne sarà derivato nel 2026 e su tutte le altre Lexus che portano verso un futuro al 100% elettrico entro il 2035, termine che, stando a quello dichiarato finora, sarà anticipato di un lustro per l’Europa. È questo infatti il mercato dove Lexus non ha mai avuto il successo che meritava, ma dove comunque l’elettrificazione sta marciando a ritmi superiori rispetto al resto del mondo, anche per gli obiettivi posti dalla UE.

La LF-ZL è un crossover lungo ben 5,3 metri, largo oltre 2 e alto 1,7 con un passo mostruoso di 3,35 metri. Dunque tra i centri delle sue grandi ruote ci sta comodamente una Panda del 1980. Come stile e concetto, può essere considerata un’evoluzione della LF-30, il concept presentato per celebrare i primi 30 anni del marchio e per presentare alcuni dei concetti base che abbiamo già ritrovato in alcune Lexus, e come una sterzata decisa verso il futuro. Senza però dimenticare alcuni segni distintivi come i fari a boomerang e la calandra a clessidra, anche se oramai è priva di griglia e sempre meno distinta dal resto del corpo vettura e delle sue superfici.

Le proporzioni sono pure con una netta divisione tra il lungo cofano e la parte centrale, con la linea del tetto che termina esattamente dove lunotto e coda si incontrano, senza accenni di coda o spoiler. Sofisticato il gioco di superfici tra il parafango posteriore, che incorpora prese d’aria, e il grosso diffusore posteriore che, insieme ad altri particolari, rivela una grande cura per l’aerodinamica, una volta tra i punti di eccellenza di Lexus. Il gomito della finestratura segue visivamente la linea che parte della base del passaruota anteriore e sale lungo il fianco mentre le portiere anteriori si aprono a scorrimento come in un monovolume.

L’abitacolo è organizzato per quattro persone e concepito secondo il principio dell’omotenashi, lo spirito di ospitalità giapponese che prevede non solo di accogliere l’ospite, ma di anticiparne i bisogni. A questo sarà dedicata l’intelligenza artificiale la quale provvederà inoltre, a fare dell’abitacolo della LF-ZL una “realtà interattiva in movimento”, grazie anche alla moltitudine di sensori e schermi presenti. Uno di questi attraversa la plancia per tutta la lunghezza, un altro enorme a sbalzo sta al centro e di fronte al passeggero, un altro ancora sul tunnel centrale e altri due, ai lati del volante a cloche, fanno da digital pad per il guidatore.

Intelligenza artificiale e cloud non serviranno solo per le funzioni multimediali e infotelematiche, ma anche per ottimizzare la connessione con il veicolo e l’intero ecosistema. A tale principio si attiene anche il sistema di ricarica che può interagire con la rete o l’edificio al quale è collegato, dunque parliamo di V2G (Vehicle-To-Grid), V2H (Vehicle-To-House) e V2B (Vehicle-To-Building). La LF-ZC è basata una piattaforma “software based” che vedremo su altre Lexus, avrà il sistema di propulsione e trazione Direct4 e lo sterzo by-wire, probabilmente associato anche alle 4 ruote sterzanti vista l’ampiezza del passo.

Nessuna notizia sulla batteria e sui motori, ma è verosimile che sia presente il meglio che il gruppo Toyota potrà offrire entro 5 anni. Tra questo c’è anche la batteria allo stato solido annunciate per il 2027-‘28. Le ultime cose da vedere è se e quando il modello di serie della LF-ZL debutterà, come si chiamerà e come si posizionerà. Per il nome è ragionevole pensare che sarà LZ e che, così come la RZ, non sostituisca ma affianchi la RX. Potremmo dunque vedere ancora una LS a onorare la sua storia guardando alla clientela più tradizionale e understatement e una LZ che invece che guarda al futuro e a nuovi clienti, più inclini ad apprezzare la tecnologia e a volerla mostrare.

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Giovedì 2 Novembre 2023 - Ultimo aggiornamento: 03-11-2023 08:53 | © RIPRODUZIONE RISERVATA