Miguel Fonseca, senior vice president di Toyota Motor Europe, e Mauro Caruccio, ad di Toyota Motor Italia consegnano le chiavi della Toyota Mirai a Papa Francesco

Papamobile ad idrogeno per Sua Santità Papa Francesco. Toyota Mirai è l’auto giusta per rispettare l’enciclica sull’ambiente Laudato Sì

di Sergio Troise
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ROMA - Tutti sappiamo delle scelte radicali di Papa Francesco in materia di rispetto per l’ambiente. Il suo impegno in difesa del Creato è sapientemente illustrato nell’enciclica Laudato Si’, titolo derivato dal Cantico delle creature di San Francesco, che tratta l’interconnessione tra crisi ambientale e crisi sociale dell’umanità. Insomma, un inno all’ecologia e alla salvaguardia della natura, che risuona nelle coscienze di tutti, non solo dei cattolici. Lo sanno bene in Giappone, dove shintoismo e buddhismo sono le religioni più diffuse, ma hanno profondo rispetto per chiunque si batta per difendere pacifici ideali comuni, in armonia.

E’ in questa prospettiva, ampia e nobilissima, che va inquadrato l’omaggio che Sua Santità Papa Francesco ha ricevuto in dono dalla Conferenza Episcopale Giapponese. Una Toyota Mirai alimentata ad idrogeno realizzata per le esigenze di mobilità del Santo Padre, che con ogni probabilità diventerà la sua preferita per i tour tra la gente. Tra un cenno di saluto, una sosta per la carezza a un bambino e una ripartenza tra le tradizionali ali di folla non ci saranno mai più né rombi di motore né sbuffi maleodoranti dallo scarico: la Mirai emette soltanto vapore acqueo.

La cerimonia di consegna dell’auto è avvenuta il 7 ottobre nei pressi di Santa Marta, la residenza del Pontefice all’interno dello Stato della Città del Vaticano. Erano presenti il reverendo Domenico Makoto Wada, in rappresentanza della Conferenza Episcopale giapponese, l’ambasciatore del Giappone presso la Santa Sede, Seiji Okada, e – in rappresentanza della Toyota - una delegazione composta da sei persone, guidata da Miguel Fonseca, senior vice president di Toyota Motor Europe, e da Mauro Caruccio, amministratore delegato di Toyota Motor Italia.

A dire il vero Bergoglio già conosceva l’auto che gli è stata donata: la vettura è infatti una delle due unità appositamente realizzate dalla Toyota e messe a disposizione della Conferenza episcopale giapponese per gli spostamenti del Papa in occasione del viaggio apostolico compiuto a novembre dello scorso anno in Giappone.

Rigorosamente bianca, la vettura misura 5,1 metri di lunghezza e 2,7 di altezza. Come tutte le papamobili consente di stare in piedi, in modo da favorire il rapporto con la gente circostante durante le cerimonie pubbliche. Ma l’aspetto più importante è la tecnologia: vale la pena ricordare, infatti che Mirai - parola che in giapponese significa “futuro” - è la prima berlina alimentata a idrogeno prodotta in serie dal 2014 ed è considerata la vettura ecologica per eccellenza: il sistema di celle a combustibile alimentate da idrogeno consente di percorrere circa 500 chilometri con un pieno, emettendo – come detto - esclusivamente vapore acqueo.

Non è dato sapere come si attrezzeranno gli addetti alla mobilità del Pontefice per il rifornimento, visto che al momento in Italia esiste una sola stazione di servizio per l’idrogeno, e si trova a Bolzano. Ciò detto, una nota della Toyota sottolinea che “le caratteristiche di questa vettura ben si conciliano con la grande sensibilità di Papa Francesco rispetto ai temi ambientali che hanno ispirato nel 2015 la sua enciclica “Laudato si’ “, un appello a salvaguardare la Terra e tutto ciò che ci circonda, cambiando il nostro stile di vita per preservare la nostra casa comune”.

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Giovedì 8 Ottobre 2020 - Ultimo aggiornamento: 12-10-2020 17:14 | © RIPRODUZIONE RISERVATA