ROMA - In Italia dal 1 luglio 2003 a oggi hanno perso tutti i punti sulla patente oltre 20mila persone. A fare il calcolo è Facile.it, che evidenzia come nel nostro Paese ci siano otto regioni con percentuali di patentati a 0 punti superiori alla media nazionale. Mettendo in rapporto il numero totale dei residenti abilitati alla guida con quelli che hanno esaurito i loro 20 punti, la regione che si trova al primo posto in classifica è il Friuli Venezia Giulia (0,070) che precede la Calabria (0,067) e la Campania (0,065).
Passando da una lettura percentuale a una in termini assoluti, è invece la Lombardia ad avere il maggior numero di patentati a 0 punti; in regione sono ben 3.991, quasi 1.800 in più di quelli della Campania (seconda con 2.195) e più del doppio di quelli del Piemonte (terzo con 1.793 automobilisti che non hanno più alcun punto sulla patente). Se si guarda ai dati in ottica provinciale, in termini assoluti Napoli è l’area con il maggior numero di automobilisti a 0 punti (1.560) davanti a Milano (1.355) e Roma (1.347), mentre in rapporto al numero dei patentati il primato spetta a Vibo Valentia (0,112) che precede Brescia (0,104) e Reggio Calabria (0.098).
L’analisi ha considerato anche le differenze che, in termini di punti sulla patente, si riscontrano fra uomini e donne: se hanno finito il proprio credito punti lo 0,083% degli automobilisti di sesso maschile, la percentuale crolla allo 0,010% fra le donne. Hanno invece raggiunto il massimo credito disponibile, 30 punti, il 47,94% degli uomini ed il 57,80% delle donne al volante. Nel nostro Paese vige il sistema del cosiddetto Bonus Malus e, quindi, il comportamento dell’automobilista e la sua ‘storià assicurativa in termini di incidenti incidono in maniera notevole sul calcolo del premio Rc.
Dai dati dell’Osservatorio Assicurazioni auto del portale si vede come l’incidentalità registrata nelle diverse regioni sia in stretta relazione con quanto pagano gli automobilisti per circolare. La perdita di punti e, ancora più grave, la sospensione della patente, indicano comportamenti alla guida più pericolosi che possono anche portare a incidenti, con impatti sul premio di assicurazione pagato.
«Cambiare classe di merito - spiega Mauro Giacobbe, amministratore delegato del portale di comparazione - comporta un aggravio di costo che può essere pari anche ad oltre il 15% del premio precedente. Se consideriamo poi il caso di un automobilista cui negli ultimi 5 anni è stata ritirata la patente o che ha meno di 20 punti su di essa, alcune compagnie applicano maggiorazioni davvero importanti e il best price disponibile aumenta di oltre il 10%; per un automobilista quarantenne in terza classe di merito che guida a Milano un’utilitaria di cilindrata 1.2, passa da 239,43 euro a 264,00 euro», conclude Giacobbe.