Alejandro Agag, patron e fondatore della Formula E

Alejandro Agag: «Adoro questa città, Roma resterà in FE. L’obiettivo è rinnovare per 5 anni»

di Mattia Eccheli
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Alejandro Agag è da qualche parte al largo della Sardegna. In collegamento solo audio dal St. Helena, il bastimento cargo-passeggeri appartenuto alla Royal Mail, convertito in nave appoggio dell’Extreme E, il campionato riservato ai Suv a zero emissioni, una delle intuizioni elettriche del 52enne manager spagnolo. Prima della tappa italiana della Formula E, della quale è tra i fondatori ed è stato Ceo, la Sardegna ospita l’unica prova isolana della rassegna dei fuoristrada elettrici nella quale hanno investito già tre campioni di F1 (Hamilton, Rosberg e Button) oltre a Vergne, il solo pilota ad aver vinto due volte il campionato delle monoposto a zero emissioni.


Come sta andando l’Extreme E?
«Bene. Sicuramente la sposteremo verso l’idrogeno: ci saranno presto notizie. Cambieremo anche il nome: diventerà Extreme H».


Dopo aver inventato la FE, lanciato l’Extreme E e avviato l’E1 Series per i motoscafi elettrici cosa manca?
«Mi sono guardato i Vtol (velivoli a decollo verticale, ndr) a zero emissioni per gareggiare in aria, ma l’autonomia non è ancora sufficiente. E poi ci sono ancora problemi di sicurezza».


Il “primo amore” non si scorda mai: come è cambiata la FE?
«Già è cambiata molto. La differenza tra le Gen1 e le Gen3 è enorme. Abbiamo cominciato con monoposto che andavano a 150 all’ora e ne occorrevano due per completare una gara. A Portland, nel corso dell’ultimo EPrix, è stata raggiunta la nuova velocità massima (276,6 km/h, ndr)».


Cosa possiamo immaginare?
«Già l’anno prossimo con i pit stop per la ricarica le gare dureranno anche qualche minuto in più. Le Gen4 cominceranno ad avvicinarsi ai livelli più alti che ci sono nel motorsport. Le Gen5, alle quali non stiamo ancora pensando, avranno prestazioni equivalenti alla F1».


Quasi una rivoluzione...
«Il significato è importante perché vuol dire che forse non potremo più correre nelle città, ma dovremo andare più verso i circuiti perché queste macchine vanno molto più veloci».


Ma la FE è nata in città...
«Quest’anno abbiamo visto il tutto esaurito nei circuiti, anche in posti, ad esempio Portland, dove nessuno sapeva niente della FE, c’erano le tribune piene. In Indonesia abbiamo avuto più di centomila persone...».


E i costi contenuti, un “vanto” della FE?
«I budget sono molto più ridotti. Se sei un costruttore una macchina te la fai con 25/30 milioni, mentre come squadra ci arrivi con 15. In ogni caso la curva delle prestazioni è spettacolare e continuerà in questa direzione».

Nel calendario 2024 ci sono ancora tre caselle libere: novità?
«Ne ho, ma non le posso ancora condividere: abbiamo 5 o 6 opzioni e dobbiamo ridurle a 2 o 3. Molto presto faremo l’annuncio».


Malaga e la Spagna ci sono?
«In questo momento no. Ma esiste ancora una possibilità».


Le case auspicano un ritorno in Cina: si parla di Shanghai...
«A Shanghai abbiamo già guardato il circuito, ma potrebbe essere Hainan (l’isola dove si trova Sanya, che aveva già ospitato la FE, ndr). Però potrebbe anche essere per il 2025: in Cina deve rimettersi tutto in marcia».


Dopo 9 anni qual è il grande successo della FE?
«Quello di esistere ancora. Abbiamo superato il Covid, diversi campionati sono arrivati e spariti. La FE è stata la prima e ha avuto i suoi problemi, come quando sono andate via Audi o Mercedes, ma poi sono arrivate McLaren e Maserati, ma c’è ancora».


Che gara sarà quella di Roma?
«Dipende dal numero di giri».


Nessun rischio per la permanenza nel calendario?
«Roma non è a rischio, semmai lo è la data: a me piace aprile e l’anno prossimo tornerà in quel mese. Roma è una delle città preferite e io, tra l’altro, mi sono trasferito qui: esco a piedi e sono al circuito». 


Ma l’accordo dura fino al 2025...
«Per ora non abbiamo ancora parlato di rinnovo, ma è un discorso che affronteremo presto, con il sindaco, con l’assessore Alessandro Onorato. A me farebbe piacere restare a Roma e speriamo di rinnovare per altri 5 anni».

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Sabato 15 Luglio 2023 - Ultimo aggiornamento: 13-08-2023 10:45 | © RIPRODUZIONE RISERVATA