GENOVA - Per la prima volta dopo anni al Salone nautico di Genova s’è respirata un’aria nuova. Percepibile il clima di fiducia che ha contagiato operatori e visitatori, chiaro il messaggio d’ottimismo trasmesso: è tornata la voglia di barca dopo aver finalmente assorbito le gravissime conseguenze della crisi economica esplosa nel 2007 e dei provvedimenti legislativi tanto dannosi quanto inefficaci adottati durante il governo dei tecnici guidato da Monti.
Al di là degli umori e delle sensazioni, ciò che dà consistenza alla svolta registrata nella 57ma edizione del Salone sono i dati numerici relativi ai visitatori e all’andamento della produzione e del mercato. Il bilancio finale comunicato da Ucina indica in 147.868 il numero di presenze, con un incremento del 16,26% rispetto al 2016. E 34.122 sono stati gli stranieri, con un aumento dell’1,5%. Un successo, dunque, che fa il paio con i dati contenuti nel volume “La nautica in cifre”, rapporto statistico annuale curato dall’Ufficio Studi di Ucina con il contributo della Fondazione Edison e di Assilea.
Il dato più significativo riguarda il fatturato globale del settore, che nel 2016 è stato di 3,44 miliardi di euro, con un 18,6% in più rispetto al 2015 (fatturato calcolato esclusivamente sulle attività attinenti alla produzione nautica delle aziende). Crescono anche il numero degli addetti diretti, con un totale di 18.480 (+1,9% rispetto all’anno scorso), così come il contributo al Pil da parte del settore nautico (1,92 per mille, il 18,9% in più rispetto al 2016) e la produzione industriale (+2,5%). Cresce, infine, a conferma di un trend positivo per tutto il settore, anche il mercato interno dell’intera industria nautica, con un 21,8% in più, per un totale di 1,15 miliardi di euro, e aumenta del 24,1% il mercato interno della produzione italiana della cantieristica da diporto.
Positivi anche i dati sull’export, settore che ha reagito meglio alla crisi degli scorsi anni grazie all’eccellenza della produzione italiana, riconosciuta in tutto il mondo. I dati confermano che il nostro Paese è primo esportatore globale di unità da diporto e che il Made in Italy si conferma leader internazionale nella produzione di super yacht (imbarcazioni sopra i 24 metri).
Tutto ciò è fonte di grande soddisfazione per gli operatori del settore, in testa la presidente di Ucina, Carla Demaria, la quale ha potuto affermare, al termine della manifestazione, che «la gente è tornata a comprare barche, ogni segmento presenta dati di vendita positivi. Questo Salone – ha aggiunto - è lo specchio del dato di crescita del mercato che, con un +18,6%, conferma la ripresa del settore. Abbiamo ritrovato i valori di vendita del passato ed abbiamo richieste già per l’edizione 2018». In precedenza, la presidente di Ucina aveva potuto “incassare” l’apprezzamento delle autorità politiche presenti alla cerimonia inaugurale. Il vice ministro Luigi Casero, infatti, ha definito la nautica «uno dei settori più attrattivi per gli investimenti, perché rappresenta ciò che è caratteristico del nostro paese, il famoso Made in Italy nel mondo. Come governo siamo riusciti a varare delle norme per rilanciare la nautica e i dati ci fanno ben sperare. Se ci fossero altri settori con dati positivi come questi, la ripresa, che è già visibile, sarebbe ancora più forte».
La leader degli operatori nautici, da parte sua, ha ricordato la necessità di continuare a collaborare per assecondare il trend anche nel 2017. «Oggi possiamo contare su dati molto positivi, ma siamo solo all’inizio e abbiamo progetti molto ambiziosi. Ora che il mercato ci accompagna, che non dobbiamo più pensare soltanto a sopravvivere, siamo pronti ad accelerare questo processo. Per andare avanti – ha aggiunto - dobbiamo poter contare sulla collaborazione delle istituzioni, che ci hanno supportato fin qui ma devono continuare a farlo». In proposito, la presidente di Ucina si è rivolta al ministro Delrio ringraziandolo per l’impegno messo nella realizzazione del nuovo Codice della nautica.
Diplomaticamente sono state evitate polemiche, tuttavia sarà bene ricordare che l’ultimo passaggio in Consiglio dei ministri ha scontentato gli operatori, delusi da “dimenticanze” importanti, come l’introduzione del tanto atteso “PRA del mare”, mentre non è stato ancora ricevuto l’atteso contributo di 1,5 milioni di euro promesso dal ministro Calenda per l’organizzazione del Salone. Delrio ha assicurato che “presto si potrà rimettere mano al Codice della nautica, migliorandolo” e che “per sbloccare i fondi promessi non ci sono problemi”.
Marco Fortis, coautore di “Nautica in cifre”, ma anche autorevole consulente della presidenza del Consiglio, ha ricordato come «i dati illustrati nel volume esprimano energia. L’economia mondiale – ha aggiunto - è in ripresa e in questo contesto l’Italia non è più il fanalino di coda, anzi, al di là delle previsioni sul Pil di fine anno, il primo semestre parla chiaro: l’Italia è seconda nel G7 e il distacco con la Germania si è ridotto a pochi decimali. Tutto questo, inoltre, senza che si stia facendo un utilizzo della spesa pubblica alto, anche per i vincoli di bilancio da rispettare. Dove sono state introdotte misure di politica economica, queste hanno generato una crescita significativa, che non è seconda a Francia e Germania. E anche l’occupazione – ha osservato ancora Fortis - è in ripresa in modo clamoroso e gran parte di questa crescita è avvenuta nel settore dei posti di lavoro fissi a tempo indeterminato. Anche gli altri settori dell’economia italiana sono in crescita, ma la nautica sta andando oltre le previsioni. Nel settore dei super yacht siamo primi, ma anche negli altri comparti dell’industria nautica i dati sono ottimi, anche grazie alla ripresa del mercato interno».
Enrico Duranti (Assilea) si è unito al coro di chi “pensa positivo”, rammentando che anche i dati sul leasing sono molto incoraggianti. «Abbiamo registrato un incremento del 25% del numero dei contratti di leasing nautico e cresce anche l’utilizzo di questo strumento da parte della nautica commerciale, il noleggio per intenderci, che viene utilizzato per acquisire barche nuove». Dall’esponente di Assilea, infine, una confortante valutazione anche sulla stagione attuale. «Il 2017 – ha detto Duranti – conferma il trend con una crescita superiore al 50% rispetto all’anno precedente per i contratti sul nuovo: abbiamo quindi superato i danni dei periodi peggiori, in cui abbiamo esagerato anche noi del settore leasing».