L'Azimut S7 protagonista al salone di Genova

Genova, riparte la nautica. Il più importante salone italiano del settore rafforza i segnali di ripresa

di Sergio Troise
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GENOVA - La ripresa c’è o non c’è? Il governo è soddisfatto, le famiglie un po’ meno. E dunque il dibattito sulla forbice larga tra ripresa effettiva e ripresa percepita tiene banco. Ma, mentre politici, economisti ed esperti a vario titolo dibattono su Pil, produzione, occupazione, capacità di spesa, s’impone sulla scena un “indicatore” a lungo dimenticato: la “voglia di barca” degli italiani. Nulla di scientifico, per carità, ma ciò che sta accadendo in questi giorni al 57° Salone nautico di Genova (inaugurato giovedì scorso, chiuderà i battenti domani) la dice lunga sugli umori della gente comune: dopo anni di crisi durissima, appena mitigati dai primi segnali di ripresa riscontrati a fine 2015, l’evento organizzato da Ucina (la Confindustria della nautica) ha sorpreso tutti per l’eccezionale affluenza di pubblico (le file ai botteghini non si vedevano da anni) e per la straordinaria dimostrazione di vitalità che ha dato il settore: il numero di espositori è cresciuto dell’8% e sono oltre mille le barche esposte; sono tornati big come Azimut e Baglietto e sono cresciute le presenze straniere.
 

 

Segnali inequivocabili d’una ritrovata serenità da parte di chi produce e di chi acquista, di nuovo pronti a dialogare, se non a concludere affari, su qualcosa che non rientra certamente nelle necessità, ma esprime valori non trascurabili: capacità progettuali, innovazione, tecnologia, occupazione da parte delle imprese; piacere di andar per mare, lungo le nostre coste immerse per ottomila chilometri nel Mediterraneo, da parte di chi per tanti anni ha dovuto rinunciare anche al piacere di sognare una barca, che fosse un piccolo gommone o un grande yacht.
«Tutto ciò non è un miracolo ma il frutto d’un lungo lavoro delle imprese del settore e del dialogo con le istituzioni locali e nazionali» ha detto Carla Demaria, presidente di Ucina, presentando al ministro Delrio e al viceministro Casero il dossier “Nautica in cifre”. Dal quale emerge che nel 2016 la nautica italiana ha totalizzato 3,44 miliardi di euro di fatturato globale (+18,6% rispetto al 2015) e che il mercato interno è cresciuto del 24,1%. Cresce anche il numero degli addetti diretti (18.480, l’1,9% in più rispetto all’anno scorso), così come il contributo al Pil (1,92 per mille). Altri segnali incoraggianti, il trend positivo del leasing nautico (+25%) e del turismo costiero.

Certo, la strada per il consolidamento è ancora lunga, permangono difficoltà che rallentano l’arrivo del nuovo Codice della nautica, ritarda la revisione dei canoni demaniali, e anche il contributo di 1,5 milioni al Salone di Genova è ancora una promessa; ma il dialogo è aperto, e Delrio ha assicurato di averne parlato con il ministro Calenda e che «tutto si risolverà».

È in questa ritrovata cornice di fiducia che i cantieri hanno messo in mostra il meglio della produzione proiettata sulla stagione 2018. Di rilievo le presenze di colossi come Azimut e Baglietto, mentre si fa notare l’assenza di Ferretti Group, nonostante che il Salone sia dedicato a Carlo Riva, fondatore di uno dei marchi storici del gruppo e del Made in Italy. Peccato.

Azimut schiera 9 imbarcazioni tra 34 e 72 piedi, tra le quali spiccano i nuovi Fly 60 (è stata eletta “Barca dell’Anno” proprio al Salone) e S7. Prima nazionale anche per il Baglietto M19, yacht veloce ispirato ai Mas, e per il Sanlorenzo SX88, originale crossover con poppa bassa e grandi spazi a contatto col mare: ricorda un po’ le scelte anticonvenzionali di Arcadia, da parte sua presente a Genova con tre unità (Sherpa, A80 e A100). Più tradizionali gli yacht di Monte Carlo e Amer, anche se il cantiere sanremese ha presentato il progetto dell’Amer 94, condiviso con Volvo Penta e mirato alla realizzazione entro il 2018 di un super yacht hi-tech, costruito con impiego di carbonio e batterie al litio, che potrà assicurare consumi e autonomie da record.

Una sorpresa è venuta dal comparto vela (in grande spolvero), con il Cantiere del Pardo cimentatosi per la prima volta nella costruzione di una barca a motore, un cabinato di 13 metri spinto da due Volvo Penta IPS 600. In prima linea, in questa fascia, i marchi storici del made in Italy come Cranchi, Rio, Fiart, Gagliotta, Rizzardi, Tornado. In grande evidenza anche la flotta di lobster di Austin Parker, mentre Galeon s’è fatto notare per l’originale seduta girevole a 360 gradi sulla poppa del 510 Fly.

È tornato a Genova anche Apreamare, con il neonato Gozzo, 10 metri di originalità tutta da scoprire, mentre gli innovatori di EVO Yacht presentano un EVO 43 con T-Top in carbonio e il nuovo EVO WA progettato da Valerio Rivellini. Dalla mano del designer napoletano è venuto anche il nuovo Blue Ice, open veloce con due motori da 300 hp. Per il resto, la scena è dominata dai gommoni, settore che ci vede leader nel mondo.

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Martedì 26 Settembre 2017 - Ultimo aggiornamento: 27-09-2017 13:18 | © RIPRODUZIONE RISERVATA