BOLOGNA - Invece del solito claim “dalla pista alla strada” in questo caso conviene utilizzare un’inedito “dalle quattro alle due ruote”. Sì, perché sebbene la nuova Multistrada V4 sia una moto molto performante e utilizzi tutta la tecnologia e il know how che Ducati ha acquisito nel mondo delle competizioni, è soprattutto la prima moto di serie a montare il Cruise Control Adattivo ed il Blind Spot Detection, sistemi riservati fino ad oggi al solo mondo delle auto. I più scettici potrebbero pensare che si tratti di qualcosa che tradisce l’essenza della moto e il divertimento a essa connesso. Ma non è così e l’abbiamo constatato nel corso della nostra prova svolta sulle strade e autostrade bolognesi.
In sella, in autostrada, il Cruise Adattivo dà le stesse sensazioni che si provano sull’auto. La moto segue a distanza (regolabile) il veicolo che precede, decelera in caso di rallentamento e ritorna alla velocità di crociera preimpostata autonomamente appena possibile. Si tratta, insomma, di un sistema che garantisce comfort e sicurezza, ma che non sostituisce il pilota: semplicemente, all’occorrenza, lo assiste. Così come fa il sensore dell’angolo cieco illuminando il LED sullo specchietto quando c’è un veicolo in arrivo nella diagonale posteriore: provvidenziale. Non è dunque un caso che si chiamino sistemi di ausilio alla guida, pensati per migliorare l’esperienza in sella (o al volante) e non per cambiarla o snaturarla.
Anche perché in caso contrario non sarebbe stata una Ducati Multistrada V4 a portarli al debutto. Parliamo pur sempre di una moto dall’anima indubbiamente sportiva. È dotata (per la prima volta, dopo tre generazioni di bicilindriche) di un motore V4 Granturismo da 1.158 cc, 170 CV e 125 Nm di coppia, che sfrutta tutta l’esperienza che Ducati ha sviluppato nel mondo delle competizioni. Che al semaforo è in grado di disattivare i due cilindri posteriori, migliorando il comfort termico e il consumo, ed è assistito da un pacchetto elettronico molto evoluto, con piattaforma inerziale IMU, Cornering ABS, controllo della trazione e dell’impennata, cambio elettronico, Riding Mode e tanto altro. Tutti elementi che tra le curve si traducono in un motore sempre pronto, corposo ai bassi, ricco di coppia ai medi e dall’allungo molto vigoroso. Che cambia carattere, ma non il suo DNA, in funzione delle mappe utilizzate insieme all’assetto delle sospensioni semi-attive. Tutto si raccorda con grande equilibrio e il piacere di guida è elevato in tutte le situazioni, compreso il fuoristrada. Dal punto di vista estetico il progetto non è stato stravolto.
Ci sono nuove linee ed elementi pensati per migliorare la comodità, il comfort termico, l’aerodinamica e la posizione in piedi quando si pratica il fuoristrada. E poi ci sono i nuovi radar che sono perfettamente integrati nelle linee della moto. Completano il quadro ruote con l’anteriore da 19’’ (in opzione anche a raggi) telaio monoscocca in alluminio, forcellone bibraccio e sospensioni dalla grande escursione, che sulla versione S diventano semiattive Skyhook. Ciliegina sulla torta il sistema Ducati Connect, per gestire telefono, media e un sistema di navigazione proiettato direttamente sull’ampio display a colori. Due gli allestimenti – base e S – e tanti pacchetti di accessori. E prezzi compresi tra i 18.900 e gli oltre 26.000 euro.