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CHAMONIX-MONT-BLANC - La regolamentazione europea e l’inflazione «fanno crescere il prezzo delle auto, che diventano quasi dei beni di lusso. C’è una parte del mercato che non esiste più, si tratta di clienti che non possono più comprare un’ auto nuova. In questo contesto, Dacia diventa sempre più un’alternativa ragionevole». Parola di Xavier Martinet, svp Dacia brand, marketing, sales and operations. A Chamonix (Francia) la casa automobilistica è stata main partner e title partner del Dacia Utmb Mont-Blanc, l’evento di trail running più prestigioso al mondo.
Puntando a proporre veicoli con il miglior rapporto prezzo/prestazione del mercato, Dacia ha contribuito al piano di mobilità sostenibile sviluppato dal circuito Utmb World Series. Segnaletica, rifornimenti e assistenza in gara sono state assicurate da una flotta di Duster, pronti a intervenire lungo le strade e le poderali dove si sono affrontati i migliori specialisti di trail running al mondo. Sino al trionfo a stelle e strisce del trentatreenne Jim Walmsley, e, tra le donne, di Courtney Dauwalter, 38 anni, al suo terzo successo lungo i 172 chilometri e 10 mila metri di dislivello positivo dell’Utmb. Trasmesso dal vivo online, l’evento ha ottenuto quasi 52 milioni di visualizzazioni e una copertura stampa di quasi 2.000 articoli in una settimana.
Le strade attorno al massiccio del Monte Bianco, tra Francia, Italia e Svizzera, sono state il banco di prova per i suv di casa Dacia, reduce da una crescita del 24,2 per cento nel primo semestre dell’anno. Dopo la crisi pandemica, la situazione del mercato è cambiata. Spiega Martinet: «C’è una parte di clientela che non può più acquistare un’ auto nuova, perché l’inflazione incide sul prezzo dei veicoli ma anche, nel caso di un finanziamento, sul costo del denaro. Alcuni passano ad un’ auto usata, altri comprano un’ auto più piccola. In Europa vediamo oggi che il mercato è in crescita rispetto all’anno scorso, ma rimane il 20 per cento più basso del livello 2019.
Quindi c’è una parte del mercato che non esiste più, i clienti non possono comprare più un’ auto nuova. È un’opportunità per Dacia di vendere più auto, perché noi abbiamo un prezzo più giusto». Ma c’è anche un altro fattore che incide sul prezzo «sempre più alto» delle auto nuove. È la «regolamentazione europea», spiega il manager del marchio del Gruppo Renault. «Forse per Dacia è una opportunità perché ci sono sempre più persone che non possono o non vogliono comprare a 25 mila euro un’ auto del segmento B o a 30-35 mila una del segmento C».
Dacia, intanto, guarda già alle sfide del futuro. «Il dibattito - sottolinea Martinet - non è siamo se siamo a favore o contro l’ auto elettrica, ma è se siamo a favorevoli o contrari al fatto che l’ auto elettrica diventi l’unica tecnologia accettata dal 2035. Pensiamo che forse ci sarebbero altre tecnologie potenziali. La Germania ha aperto agli e-fuel, tematica interessante che forse per il marchio Dacia potrebbe essere una strada da seguire. Lo faremo con la Dakar: abbiamo annunciato la nostra partecipazione con un veicolo a e-fuel. Vedremo cosa significherà questo: servirà sia l’opportunità tecnica sia quella economica, perché c’è bisogno di una soluzione di massa che sia a un prezzo ragionevole».