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DETROIT - Volvo presenta al Salone americano la XC Coupé Concept, secondo del ciclo di tre prototipi che prefigura la gamma futura e soprattutto antipasto della XC90, l’auto che nel 2002 segnò l’ingresso della casa svedese nel mondo dei Suv e che da anni aspetta una sostituta. Finalmente però ci siamo e nel 2015 la vedremo finalmente sulle nostre strade portando al debutto il nuovo pianale SPA (Scalable Platform Architecture) che sarà la base per tutti modelli Volvo.
Acciaio bollente. La XC Coupè Concept ha elementi di continuità con lo stile attuale e altri di novità. I più interessanti riguardano i fari: quelli anteriori sono percorsi da una T coricata mentre quelli posteriori, oltre a estendersi in verticale dai fianchi alla sommità del montante, rientrano verso l’interno del portellone. La coda rastremata ricorda l’indimenticata 480 mentre di lato sembra scomparsa la tradizionale spalla che ha percorso la linea di cinture di tutte le Volvo degli ultimi 20 anni in favore di linee che esaltano di più la presenza dei singoli parafanghi. La carrozzeria del concept è a tre porte, ma sulla XC di serie ce ne saranno ovviamente due in più. La scocca vedrà l’utilizzo del 40% di acciaio al boro lavorato a caldo per avere il miglior bilancio tra resistenza e leggerezza.
Schermo verticale. Novità anche per l’abitacolo, in particolare per la plancia e l’ergonomia. La strumentazione è a due quadranti e concentrata di fronte al guidatore invece che inserita in un cockpit più esteso verso la parte centrale. Il proiettore sulla palpebra sembra suggerire la presenza dell’head-up display mentre lo schermo al centro ha un andamento verticale, in netta controtendenza a scelte fatte da altri costruttori. Sparisce la consolle sospesa e la plancia si incurva ai lati per raccordarsi alle superfici dei pannelli porta. Concetti dunque nuovi il cui svolgimento su un modello di serie potremo vedere presto e che porterà la sicurezza, tradizionale cavallo di battaglia di Volvo, a un livello superiore verso l’obiettivo delle zero vittime entro il 2020.
Verso la sicurezza totale. Tutti i dispositivi preposti saranno collegati attraverso una nuova architettura elettrica suddivisa in 4 domini – dinamica del veicolo, sicurezza, telaio e infotainment – per permettere in primo luogo al guidatore di evitare situazioni di pericolo, nel caso di avere il miglior controllo del veicolo e, nella peggiore delle eventualità, di garantire agli occupanti la migliore protezione. Gli occhi saranno telecamere e sensori, ma anche l’infrastruttura stradale e le altre vetture collegate attraverso le reti in vista della cosiddetta guida autonoma con ricadute positive non solo per la sicurezza, ma anche per il comfort, i consumi e le emissioni. La nuova Volvo sterzerà da sola per mantenere la carreggiata, preparerà cinture, airbag e sedile per evitare colpi di frusta se si sta per subire un tamponamento e riconoscerà nel buio animali e oggetti di taglia e tipologia diversa.
Elettrificazione a scalare. La SPA ospiterà anche i nuovi motori della famiglia Drive-E con unità 2 litri a benzina e a gasolio dotati di diverse soluzioni per la sovralimentazione e vari gradi di elettrificazioni in modo da mantenere fissa la parte termica ed avere comunque potenze e prestazioni nettamente differenti. Ulteriori elementi che accrescono la curiosità per la nuova XC90 e gli altri modelli di nuova generazione anticipati da un trittico che ha già visto un coupé e un Suv. Conoscendo Volvo possiamo azzardare che il terzo prototipo sarà una station wagon e che non mancheranno certo occasioni per mostrarlo visto che tra marzo e aprile ci saranno i saloni di Ginevra, Pechino e New York a fare da potenziale vetrina.
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