NAPOLI - Inaugurata a Napoli la 50ma edizione del Nauticsud, il salone della piccola e media nautica che per l’occasione mette in mostra anche imbarcazioni di stazza maggiore esposte dai rappresentanti di marchi prestigiosi come Azimut, Itama, Riva: marchi che danno lustro a un evento tradizionalmente dedicato ai gommoni, ai gozzi e ai natanti in vetroresina di misura compresa tra i 5 e i 10/12 metri. Nonostante la pioggia, la giornata inaugurale ha richiamato un discreto numero di visitatori, a riprova del grande interesse che suscita l’evento organizzato dall’Afina (Filiera Italiana della nautica) negli spazi al chiuso e all’aperto della Mostra d’Oltremare.
Circa 600 sono le barche in esposizione e oltre 800 i marchi rappresentati lungo i 53mila metri quadri dedicati all’evento. Numerose le novità di prodotto, con proposte mirate alla prossima stagione nautica. Una stagione che però si annuncia ancora una volta difficile per i diportisti napoletani e per chiunque voglia frequentare il mare che bagna la città del Vesuvio. Anche nell’estate del 2024, infatti, bisognerà fare i conti con la mancanza di posti barca. Un problema antico, di cui si discute da anni, senza trovare soluzioni.
“Ma questa edizione del Nauticsud – ha detto nell’immediata vigilia della giornata inaugurale il presidente di Afina Gennaro Amato – potrà segnare una svolta decisiva. Al di là dell’esposizione, abbiamo organizzato infatti gli Stati Generali della nautica, invitando a partecipare i ministri Musumeci, Santanchè e Urso (saranno a Napoli martedì, mercoledì e giovedì, ndr), e due convegni con la partecipazione del presidente della Regione De Luca e del sindaco Manfredi. E’ con loro, autorevoli esponenti delle istituzioni, che intendiamo collaborare per risolvere il problema della portualità turistica. Non è possibile che una città di mare come Napoli non abbia un marina adeguato alle necessità dei diportisti locali e dei turisti provenienti da altre regioni e dall’estero”.
Sarà raccolto l’ennesimo “grido di dolore” proveniente dal mondo della nautica? A giudicare dalla giornata inaugurale del Nauticsud sembrerebbe che si stia per intraprendere la rotta giusta. Dal convegno intitolato “Blue economy e nautica da diporto, occasioni di economia territoriale per Napoli”, è emersa infatti una insospettabile condivisione sulla gravità della situazione e sulla strategia da seguire per affrontarla, alla luce anche dei passi avanti compiuti nel rapporto tra apparati pubblici e imprenditoria privata.
“Questo è il momento idoneo per affrontare il problema, perché ci sono le condizioni per lavorare tra pubblico e privato” ha detto il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi poco dopo il taglio del nastro inaugurale del Salone. “Sono tre – secondo il primo cittadino – le possibilità da valutare: una riguarda la zona Est della città, a Vigliena, dove fu avviato e mai realizzato il progetto denominato Porto Fiorito, un’altra riguarda la possibilità di ampliare l’antico porto di Mergellina, e una terza interessa la zona tra Nisida e Coroglio, di fronte all’area ex Italsider”.
Per l’area di Nisida, dove ogni anno vengono rilasciate concessioni temporanee da maggio a settembre, si è fatto avanti con concretezza un gruppo di imprenditori decisi a procedere con la formula del project financing, mentre per Mergellina si è proposta la stessa Afina, con un progetto che comporterebbe l’allungamento del molo di sopraflutto di 250 metri, l’allestimento di nuovi pontili e di servizi a terra. Vedremo quali saranno gli sviluppi. Ma intanto gli imprenditori della nautica presenti al Salone hanno “incassato” l’appoggio incondizionato del sindaco, dichiaratosi sensibile al problema del turismo nautico e della blue economy.
“La blue economy è una strada straordinaria che la nostra città non può perdere, dovendo tenere presente sia la portualità da diporto, e quindi il turismo nautico diportistico, sia la compatibilità delle infrastrutture. Il Nauticsud - ha aggiunto il primo cittadino - rappresenta un momento importante per fare il punto, anche con il Governo che sarà presente con tre ministri agli Stati Generali della Nautica la settimana prossima”.
“Le rassicurazioni e le volontà del sindaco Manfredi ci confortano, perché i numeri della nautica da diporto crescono a dispetto delle disponibilità di ormeggio che rischiano di far andare in default il comparto con ingenti perdite economiche e posti di lavoro” ha dichiarato Amato. E ha aggiunto: “Ora bisogna stringere i tempi e passare dalle parole ai fatti. E noi, anche grazie all’Unione Industriali di Napoli, con cui abbiamo definito un patto di collaborazione, siamo pronti a passare all’operatività”.
Pieno sostegno è venuto, nella giornata inaugurale del Nauticsud, anche dall’Autorità Portuale, il cui presidente, Andrea Annunziata, ha però ammonito sulla necessità di creare le condizioni perché tutti remino dalla stessa parte. “Abbiamo un comitato di altissimo livello che sta lavorando in parallelo con il Comune, ci confrontiamo anche con l’Unione Industriali e con tutti coloro che hanno a cuore lo sviluppo della nostra economia, ma ora serve la condivisione con Regione e Governo, che devono dare risposte attuative alle istanze del territorio”. Tra i “ritardatari” abituali Annunziata ha citato anche la Sovrintendenza, ricordando che “non è accettabile dover sollecitare più volte un parere, tenendo fermo un progetto che necessità solo di partire”.
Toccherà dunque al presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, atteso lunedì al Nauticsud, indicare la sua adesione a questa accelerazione infrastrutturale richiesta da più parti; poi da mercoledì a venerdì saranno i ministri Musumeci (Politiche del mare e Protezione Civile), Santanchè (Turismo) e Urso (Imprese e Made in Italy) a fare chiarezza sull’impegno del Governo.
Un impegno necessario per rimediare ad anni di attesa e di appelli inascoltati. “In materia di porti Napoli è ferma all’inizio degli anni 2000 – ha ricordato da parte sua il professore Mario Calabrese, ordinario di costruzioni marittime della Federico II e membro del comitato ASDP -. All’epoca – ha aggiunto – furono stanziati investimenti per 700 milioni, 300 pubblici e 400 privati, e furono creati nuovi posti barca, non i 9000 ipotizzati inizialmente ma ben 16.000. Ebbene, tutti vennero destinati ai territori provinciali, lungo la costa e nelle isole, nulla nell’ambito cittadino napoletano. La città non ha fatto niente e intanto il numero delle imbarcazioni da diporto in 20 anni è cresciuto in maniera esponenziale. Purtroppo oggi il mare non bagna Napoli, sono gravi i problemi della portualità e anche quelli della balneazione, e la lunga inerzia può sfiancare. Ora però – ha aggiunto il prof ex assessore - pare che esistano le opportunità per andare avanti e vanno colte. Napoli Est è partita, ci sono sul tappeto i progetti per Mergellina e Coroglio, c’è la volontà di affrontare il problema e alcuni progetti sembrano interessanti.”
Tra le opportunità ne è emersa una, nel convegno della giornata inaugurale del Nauticsud, decisamente incoraggiante: la disponibilità ribadita dal presidente della Banca di Credito Cooperativo Amedeo Manzo, dichiaratosi una volta di più pronto a sostenere progetti mirati alla realizzazione di infrastrutture e servizi per il diporto nautico. “La nostra struttura di project financing è pronta a investire sulle opportunità di costruzione indicate a Mergellina, Nisida e ovunque l’amministrazione comunale intenda procedere – ha dichiarato Manzo - confermandosi “al fianco di Afina e ai costruttori che richiedono finanziamenti per le loro aziende”.