Il tempo della facile crescita a due cifre dopo gli anni del coronavirus, quando la barca era considerata il rifugio ideale per staccarsi dalla folla e dal rischio di contagio, è ormai finito da un pezzo. Ma il mercato del charter nautico è comunque vivo e vegeto e il 2024 sarà comunque un anno positivo, ancorché caratterizzato da distinzioni piuttosto marcate, legate a vari fattori, come i territori, le dimensioni delle barche (piccole, medie, grandi) e il tipo di imbarcazioni (monocarena o catamarani, a motore o a vela).
In questo scenario piuttosto variegato i consumatori stanno prendendo coscienza dell’accessibilità del noleggio, soprattutto nel primo segmento (si calcola che quasi un turista-viaggiatore su due è propenso al noleggio) e l’offerta sta seguendo la domanda offrendo un’ampia scelta di barche in molte città italiane, approfittando anche dei crescenti flussi turistici.
Si registra dunque, da qualche tempo, una novità tutta da scoprire: la predilezione, in alcuni territori, di imbarcazioni non troppo grandi legate alla tradizione della nostra cantieristica. Ci riferiamo ai gozzi, ovvero agli eredi delle barche da pesca dei nostri antenati trasformate in comode ed eleganti barche da diporto, costruite in legno e vetroresina, capaci di tenere bene il mare e di assicurare piacevoli navigazioni giornaliere, ideali per escursioni turistiche lungo le coste più rinomate della nostra penisola.
La tendenza alla riscoperta del gozzo e al suo impiego come ideale imbarcazione per brevi escursioni turistiche è particolarmente sentita in Campania, tra la Costiera Sorrentina e l’Amalfitana (ma non solo), e in Liguria, nel mare delle Cinque Terre. Lo rivela Domenico Senese, titolare del cantiere che produce i gozzi Mimì, sottolineando che “le richieste delle società di charter hanno raggiunto in questi territori un boom senza precedenti, con un aumento del 50% rispetto alla scorsa stagione. I gozzi – aggiunge Senese - sono sempre più apprezzati dai turisti stranieri in vacanza in Italia, americani in primis”.
Secondo il titolare dello storico cantiere napoletano la diffusione dei gozzi tra gli operatori del charter è un’occasione importante non solo per l’incremento delle vendite e della visibilità del marchio, ma anche per altri motivi. “Per noi – dice - si tratta di un’occasione importante per testare al meglio pregi e difetti delle nostre imbarcazioni. Gli operatori del noleggio e i loro clienti rappresentano per noi tester eccezionali, grazie ai quali vengono accumulate molte ore di navigazione, certamente più di quelle riscontrabili su barche di proprietà di comuni diportisti, e tutto ciò ci permette di approfondire pregi e difetti molto più rapidamente e proseguire nel miglioramento dei dettagli e della componentistica di tutta la gamma. Le richieste di customizzazione delle agenzie di charter sono poi un continuo stimolo per nuove riflessioni e progetti di aggiornamento”.
Oltre all’aumento di richieste di gozzi da destinare al charter, in Campania si è estesa anche l’area destinata alla navigazione turistica: “Per i clienti delle agenzie di noleggio – dice il titolare del cantiere Mimì - fino a qualche anno fa la zona più gettonata era la penisola sorrentina, mentre oggi i turisti si spingono anche nel golfo di Salerno, utilizzando prevalentemente i nostri gozzi della linea Walkaround, in particolare i Libeccio 8.5, 9.5 e 11”.
La seconda regione interessata da questo boom è la Liguria, con il parco nazionale delle Cinque Terre, conosciuto in tutto il mondo per l’unione tra borghi unici e natura incantata. Qui i modelli più richiesti sono il Libeccio 7.5 e l’8.5, con cui è più facile raggiungere le bellissime baie delle coste frastagliate della zona.
L’ultima novità di questo trend, infine, riguarda la tipologia di utilizzatori, ormai da anni eterogenei a livello di età, con un decisivo aumento dei giovani e un’importante presenza di famiglie, e oggi ancora più varia come provenienza geografica. I turisti che hanno organizzato le vacanze in Italia infatti non sono più solo o soprattutto europei: la fetta più numerosa questa estate è rappresentata dagli statunitensi, innamorati del Made in Italy in tutti i suoi aspetti. Con malcelato orgoglio, Domenico Senese tiene a sottolineare che “tra i motivi che inducono i turisti a chiedere di fare escursioni a bordo di un gozzo c’è anche il fascino di un brand come Mimì, a gestione familiare, che ha saputo unire tradizione e modernità”.