Mercato, normative, tutela dell’ambiente: confermati i trend positivi dalla Super Yacht Builders Association

Mercato, normative, tutela dell’ambiente: confermati i trend positivi dalla Super Yacht Builders Association

di Sergio Troise
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LA SPEZIA - Nell’Italia degli allarmi, delle paure e delle dispute sulla politica economica, c’è un’oasi tranquilla, che porta una ventata d’ottimismo rassicurante. E’ quella della nautica: un settore in piena salute, con vendite in crescita, normative aggiornate e impegno costante nella tutela dell’ambiente. Sono queste le conclusioni emerse al termine della conferenza organizzata dalla sezione di La Spezia di Atena (Associazione Italiana di Tecnica Navale) svoltasi il 10 aprile nella sede del Circolo Ufficiali della Marina Militare della città ligure.

La conferenza è stata dedicata alle sfide globali dell’industria nautica, con focus mirati su mercati, normative e sostenibilità. Nella sua veste di direttore tecnico e ambientale di SYBass (Super Yacht Builders Association) l’ingegnere Lorenzo Pollicardo (figura molto nota nell’ambiente per aver ricoperto, tra l’altro, il ruolo di segretario generale prima di Ucina e poi di Nautica Italiana) ha fatto il punto sui tre fronti, tracciando un quadro rassicurante, che autorizza a guardare al futuro con rinnovato ottimismo.

“Il mercato globale della nautica – ha detto infatti l’esperto - è in ripresa per il quinto anno consecutivo dopo la crisi internazionale, e anche per il 2018 si stima una crescita delle vendite di unità da diporto pari a circa il 10% rispetto all’anno precedente. Il discorso riguarda anche il mercato italiano, che mostra un’ulteriore crescita in doppia cifra per l’anno 2018, con un fatturato complessivo che supera i 4,2 miliardi di euro. Ciò grazie al traino della cantieristica nazionale, il cui valore della produzione è pari a circa 2,5 miliardi di euro”.

Dai lavori svoltisi a La Spezia è emerso, inoltre, che risulta positivo anche il dato del mercato internazionale dei grandi yacht, con 416 ordini già registrati per il 2019 su scala mondiale. In questo contesto l’Italia è leader con 1660 unità costruite nel nostro Paese, a fronte delle 5789 nel mondo. Nell’ultimo quadriennio il Made in Italy ha prodotto il 41% della produzione globale complessiva di grandi yacht.

Particolarmente interessante il mercato globale del Refit, che solo nel biennio 2017/2018 ha visto ben 1254 “visite” di 816 differenti yacht presso 100 cantieri nel mondo. In tale ottica è di grande prospettiva per il nostro Paese il dato che vede il Mediterraneo leader per gli accosti dei grandi yacht in navigazione con una percentuale pari al 18,9% del totale mondiale.

Sul versante della normativa internazionale è stato esaminato l’excursus che ha portato ad avvicinare sempre più i requisiti progettuali dei grandi yacht alle norme internazionali del mondo marittimo interpretate dall’IMO (International Maritime Organization). E’ stato ricordato che vengono affrontate le convenzioni internazionali applicabili, con particolare attenzione a quelle relative alla protezione ambientale.

In tale ottica si è proiettata l’attenzione sul futuro, illustrando le linee guida che dovrà seguire l’organismo internazionale per il prossimo trentennio in materia di riduzione dei gas serra. Un impegno gravoso e tuttavia favorito dalla responsabilità dimostrata dall’industria mondiale dei grandi yacht, che ha costituito una vera e propria task force per interpretare tali sfide e in molti casi ha anticipato il rispetto di normative sempre più stringenti, grazie ad attività di ricerca e sviluppo mirate proprio alla tutela dell’ambiente.

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Martedì 16 Aprile 2019 - Ultimo aggiornamento: 20:02 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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