Un gommone, natante tra i più noleggiati

Noleggio barche, rivoluzione in vista: ecco le nuove regole da rispettare

di Antonino Pane
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ROMA - Noleggiare una barca non sarà più un affare privato tra due parti. Lo Stato vuole sapere e delega alla Guardia Costiera la verifica di una serie di adempimenti che devono introdurre trasparenza, certezze e, soprattutto, sicurezza. Una circolare del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti è stata notificata al Comando generale delle Capitanerie di porto e, da queste, a tutte a tutte le direzioni marittime regionali, alle Capitanerie di porto e ai Circondari marittimi. La disciplina della materia viene delegata ad ordinanze da emettere dagli uffici marittimi. Ma i principi generali a cui bisogna attenersi, comunque, sono contenuti nella circolare, la numero 17619.

 ”L'utilizzazione dei natanti da diporto ai fini di locazione o di noleggio per finalità ricreative o per usi turistici a carattere locale è disciplinata - è detto nella premessa -  anche per le modalità della loro condotta, con ordinanza della competente Autorità marittima o della navigazione interna, d'intesa con gli altri enti locali“. Insomma "Lo strumento dell'ordinanza - aggiunge la circolare - appare il più indicato ove vi siano situazioni locali che abbisognano di una particolare attenzione nella gestione del traffico diportistico e soprattutto nei periodi estivi ove l'afflusso, notoriamente, assume un carattere estremamente intenso, e ciò anche nel supremo interesse di operare a tutela della sicurezza nella navigazione e della salvaguardia della vita umana in mare“.

Ma vediamo tutte le novità che dovranno contenere le ordinanze. Innanzitutto la trasparenza strettamente collegata anche alla sicurezza. Noleggiare una barca non sarà più una pratica che si esaurisce con il noleggio e, magari, con soldi pagati in nero se la barca non è stata oggetto, durante il noleggio, di controlli da parte di autorità marittime o di altre addette a questo servizio. 

Chi svolge attività di noleggio deve presentare una comunicazione scritta di partenza da presentarsi, anche per via telematica. La comunicazione scritta deve contenere la lista dei passeggeri trasportati e dell'equipaggio. Ma non basta. C'è anche l'obbligo di comunicazione via radio all'Autorità marittima con il numero di persone a bordo e la destinazione. Il tutto deve avvenire alla partenza dall'ormeggio. Comunicazione che, comunque, deve ottenere il via libera dell'Autorità marittima. 

E ancora. Il contratto di noleggio deve essere stilato per iscritto a pena di nullità. Nel contratto, che va tenuto a bordo insieme ai regolari documenti della barca, ci deve essere indicato il numero di persone imbarcate. Occorre, poi, una specifica assicurazione estesa in favore di chi noleggia e dei passeggeri. E poi la tenuta di un apposito registro, ove annotare il numero progressivo del noleggio, la data, l'orario di partenza e del previsto arrivo, oltre all'itinerario previsto. Nel registro vanno anche annotati i dati del noleggiatore e il corrispettivo pagato. Basta? Non ancora. Bisogna predisporre anche una targhetta identificativa dell'attività di noleggio da esporre sulla barca in modo ben visibile; l'istituzione presso l'Autorità marittima di un registro dove sono annotati gli esercenti dell'attività di noleggio e del rilascio di un visto di avvenuta annotazione che va tenuto a bordo con gli altri documenti; l'avvenuta annotazione sul contratto di noleggio dei dati del conduttore del natante e gli estremi della patente nautica o del titolo professionale. E, infine, le eventuali limitazioni per natanti circa il numero di persone che possono trasportare. E, qualora si navighi di notte, la presenza a bordo di cinture di salvataggio dotate di luce ad accensione automatica. 

Nella circolare ci sono poi tutte le novità da introdurre che riguardano i titoli di comando delle imbarcazioni. Diciamo subito che cambia tutto, la patente nautica, praticamente, abilità al comando di una imbarcazione noleggiata solo se si naviga all'interno del Circondario marittimo dove avviene il noleggio. Qualche esempio. Chi noleggia una barca a Fiumicino non può uscire dall'area di competenza della Capitaneria di porto di Fiumicino. Stessa cosa a Napoli, non si potrà andare a Capri. O da Ischia non si potrà andare a Sorrento. E così via. Chi vuole uscire dal Circondario marittimo deve avere il minimo titolo previsto dal regolamento di esecuzione del codice della navigazione e cioè Capobarca (titolo professionale rilasciato dall'Autorità marittima verificate le capacità e la continuità della prestazione). In questo caso, comunque, il numero delle persone trasportate va opportunamente limitato. 

La circolare dedica anche un apposito paragrafo all'uso della barca del noleggiatore in conto proprio. "Si ricorda preliminarmente - è detto - che un'unità può essere adibita ad uso speciale in conto proprio ai sensi dell'articolo 25 della legge 472/1999. Tuttavia in questo caso L'Unità stessa deve essere iscritta nei registri delle navi minori e non nel registro del diporto. Si evidenzia inoltre che la navigazione ad uso in conto proprio non può essere esercitata con la finalità di noleggio o di altre attività commerciali che possiedono un loro specifico inquadramento giuridico. Imprese commerciali o istituzioni - chiarisce ancora la circolare - per i propri fini e nel rispetto delle condizioni di legge possono quindi effettuare navigazione in conto proprio, ma a bordo è ammessa la sola presenza del titolare della ditta o del personale da esso dipendente". La Cicolare chiarisce anche che l'attività di noleggio, come attività si impresa, è diversa dall'utilizzo per uso privato e, pertanto, con l'inquadramento privato non si può effettuare noleggio.

Insomma una vera e propria rivoluzione. Ora la parola passa alle direzioni regionali marittime che fisseranno, di intesa con il comando generale, le ordinanze e l'entrata in vigore delle nuove discipline.
 

 

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Domenica 23 Luglio 2017 - Ultimo aggiornamento: 18:04 | © RIPRODUZIONE RISERVATA