Pierroberto Folgiero, ceo di Fincantieri

Ricerca e tecnologia: Fincantieri naviga verso le zero emissioni

di Antonino Pane
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Le compagnie di crociera puntano su navi più efficienti, combustibili alternativi e tecnologie digitali per arrivare a offrire crociere a zero emissioni di carbonio entro il 2050.  “La decarbonizzazione sta già avvenendo, adesso”. Gli armatori delle navi da crociera riuniti nella Clia sono già obbligati a ridurre entro il 2030 le emissioni di Co2 del 40% rispetto ai livelli del 2008. Le nuove navi e quelle in costruzione dispongono infatti di tecnologie all’avanguardia dal punto di vista ambientale. Pierfrancesco Vago, presidente di Clia Europa - traccia la strada: “Abbiamo già  investito miliardi di euro e continuiamo ad investire. La possibilità di usare di carburanti sostenibili rimane essenziale per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione in ambito marittimo e a tale scopo è necessario che i governi ne sostengano lo sviluppo e la diffusione su larga scala. Per raggiungere i nostri ambiziosi obiettivi ambientali sono necessari consistenti investimenti, sia pubblici che privati. Il comparto croceristico, parte del più ampio settore marittimo, sta facendo la sua parte ma abbiamo bisogno che le istituzioni sostengano i nostri sforzi nella ricerca e che stabiliscano un quadro normativo chiaro e stabile, in modo che tutta la filiera possa programmare e svolgere il lavoro necessario".

Ricerca e Tecnologia green. Un settore dove la cantieristica italiana primeggia e dove certamente Fincantieri rappresenta una punta di diamante in Europa.  Pierroberto Folgiero, ceo di Fincantieri, ha subito sottolineato che in Fincantieri c’è molta più tecnologia di quanto si pensi. “Sì, lo scafo è l'inizio della storia - ha detto - ma ci sono molti strati di tecnologia sopra lo scafo e non tutti sanno quanto siamo verticali in qualunque siano le tecnologie abilitanti digitali, perché controlliamo internamente quelle competenze. Ma sempre di più, qui siamo anche proprietari di un altro strato della storia, che è ancora trasversale da un core business all'altro, creando fertilizzazione incrociata. È la nostra competenza nella parte elettromeccanica della nave. Quindi in Fincantieri c'è molta integrazione verticale trasversale ai diversi business. E quando si tratta di ripensare la nave, il fatto di possedere e controllare lo strato digitale e lo strato elettromeccanico ci mette nella posizione di essere più imprenditoriali, di fertilizzare l'esperienza da una tasca all'altra e guidare l'innovazione. con un livello di coraggio manageriale e imprenditorialità che non ha eguali”.

Folgiero ha sottolineato con forza: “Se togliamo i cantieri coreani e cinesi, siamo i più grandi al mondo. Quindi abbiamo le dimensioni per pensare a nuovi motori, per pensare a una nuova piattaforma digitale che abbia la possibilità di crescere in un business da quasi 8 miliardi di ricavi su base annua, con la nostra integrazione verticale con la nostra impronta internazionale, abbiamo lanciato il nostro nuovo progetto industriale  18 mesi fa. Oltre a concentrarci sul core business, sulla leadership, sulla gestione dei costi, oltre ad essere molto forti come integratori, volevamo fare di più. Volevamo essere sempre più partner del ciclo di vita dei nostri clienti e sviluppare soluzioni digitali e soluzioni per la transizione energetica”. 

Il panel sulla stato della ricerca e sulle innovazioni ha avuto come protagonisti il Captano Patrik Dahlgren, executive vice presidente Vessel Operations and Newbuild di Nclh; Emilio La Scala, presidente e direttore tecnico di Msc Cruise; Harri Kulovaara, executive vice president, Maritime, Royal Caribbean Group e Tom Strang, Svp Maritime Affairs, di Carnival Corporation. L’innovazione è un processo veloce e inarrestabile. Ogni nuova nave ha il 20% in più dal punto di vista tecnologico rispetto alla precedente. “Abbiamo fatto passi in avanti continui - ha specificato Emilio La Scala -  innovando con le attuali tecnologie. Abbiamo fatto tutto ciò che era possibile finora - ha aggiunto il direttore tecnico di Msc Crociere - con il livello di preparazione tecnologica per implementare quelle che saranno le nuove funzionalità. Ciò che è stato interessante - ha sottolineato Emilio La Scala - per noi è che questo esercizio ci ha dato la possibilità di capire sempre di più e di essere coerenti, anche considerando le navi esistenti e cercando di rivalutare, e testare nuovamente cosa abbiamo fatto. Abbiamo avviato l'interessante rivalutazione delle peculiarità idrodinamiche con i nostri cantieri coinvolgendo forse tutti i vari fornitori, tenendo conto di un'organizzazione idrodinamica marittima molto precisa  e siamo riusciti a sviluppare un interessante programma di modifiche. Stiamo rimodellando lo scafo, rimodellando i bulbi, aggiungendo alcune, interessanti novità che migliorano complessivamente l’idrodinamica. Questo si traduce in minore energia, minori consumi, più basse emissioni”.

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Giovedì 14 Marzo 2024 - Ultimo aggiornamento: 17:18 | © RIPRODUZIONE RISERVATA