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La Mini Aceman arriverà nei prossimi mesi nei concessionari e, in attesa di presentarsi con il suo volto definitivo, sta terminando i consueti test in condizioni climatiche estreme, dal Circolo Polare Artico fino ai 50 °C delle zone desertiche del Nordamerica, con una camuffatura multicromatica che oramai trattiene a fatica i tratti fondamentali dell’inedito piccolo crossover elettrico di Oxford.
La Mini Aceman avrà una lunghezza di 4.075 mm, una larghezza di 1.754 mm e un'altezza di 1.495 mm. Sarà dunque 19 cm più lunga della nuova Cooper SE ma, a differenza di quest’ultima, sarà offerta solo con propulsione elettrica e darà la possibilità di guidare una Mini a ruote alte con dimensioni inferiori a quelle della nuova Countryman, arrivata ad una lunghezza di 4,43 metri, ovvero 13 cm in più rispetto alla precedente.
Basata sulla stessa piattaforma della Mini Cooper 3 porte sviluppata insieme alla cinese Great Wall, con la quale è stata costituita nel 2019 una joint-venture paritaria da 650 milioni di euro denominata Spotlight Automotive Limited, la nuova Aceman sarà costruita nello stabilimento di Zhangjiagang (poco più di un’ora e mezza di macchina verso Nord-Ovest da Shanghai), dotato di una capacità produttiva pari a 160mila unità.
La Mini Aceman avrà 4 porte e portellone, spazio per 5 passeggeri, grazie al passo lungo e agli sbalzi particolarmente ridotti, e monterà una batteria da 54,2 kWh di capacità, la stessa della Mini Cooper SE. Probabile dunque che saranno identici anche il caricatore di bordo (fino a 95 kW in corrente continua) e il motore da 160 kW e 330 Nm, ma con prestazioni e autonomia (402 km) leggermente inferiori viste le dimensioni e il peso maggiori.
Dal 2026 in poi la Aceman e la Mini Cooper 3 porte elettriche saranno costruite anche ad Oxford dove il gruppo BMW ha annunciato un investimento (anche per l’impianto di Swindon) di 600 milioni di sterline. A Oxford Mini costruirà invece le versioni con motore a combustione interna della Mini 3 porte e 5 porte e la nuova Mini Cabrio, che non tarderà a farsi vedere. Entro la metà del 2024 cesserà la produzione della Clubman.
L’obiettivo è far rimanere Oxford la casa simbolica di Mini (la nuova Countryman è costruita a Lipsia) e di renderla pronta a costruire solo auto elettriche entro il 2030, anno nel quale dagli stabilimenti Mini usciranno solo e soltanto auto prive di tubo di scarico. La Aceman troverà parecchie avversarie tra i SUV e crossover di segmento B premium: la Jeep Avenger, la Smart #1 e la Volvo EX30 in attesa dell’Alfa Romeo Milano.
Nonostante l’anno di passaggio, nel 2023 Mini è riuscita a crescere leggermente nelle vendite (295.474 unità, +0,9%) con una quota di elettrico del 15,3%, leggermente superiore al 14,7% dell’intero gruppo BMW. In Italia ha fatto anche meglio (18.576 pezzi, +5,1%) e dal nuovo anno è partita con l’inedito sistema distributivo basato sul contratto di agenzia, un progetto pilota che BMW Italia sta portando avanti per l’intero Gruppo tedesco.