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Polestar 2 ha messo nel mirino la concorrenza che arriva dagli Stati Uniti. Con i suoi 4 metri e 60 centimetri di lunghezza per 1 metro e 47 centimetri di altezza e poco meno di 2 metri di larghezza a specchi inclusi, la berlina a cinque posti di Polestar sembra infatti nata per competere con modelli che come come punto di riferimento hanno, ad oggi, la Tesla Model 3. Linee marcate e sfaccettate, abbinate a passaruota bombati e un assetto statico da allroad, rendono infatti la Polsetar 2 originale nel mare magnum delle nuove elettriche. Un concentrato di design il cui stile esterno parte dal cofano, definito da due nervature, che scorre fino alla maschera chiusa e ai fari che ricordano la parente stretta Volvo, con tanto di Full Led stilizzati sulla falsariga del Martello di Thor. Lo stile di una sedan di un tempo, invece, è omaggiato dalla coda che scende repentinamente. Ulteriore tocco di design minimalista scandinavo lo danno anche gli specchi retrovisori senza cornice. Grandi, i cerchi, da 19 o 20 pollici ma che all’intento delle linee definite della carrozzeria sembrano ancora più grandi. Di grande effetto anche le grandi pinze freno laccate di giallo.
La prova su strada si è svolta al volante della Polestar 2 nell’allestimento Performance, ovvero dotata pinze freno Brembo, sospensioni Ohlins regolabili e, soprattutto, una potenza data dai due motori sincroni a magneti permanenti pari a 350 kW, ovvero ben 50 kW in più rispetto alla versione Dual Motor Long Range. Questi numeri si traducono facilmente in una definizione di auto che sì, punta ad essere sportiveggiante e pronta allo scatto fulminante, ma che si mostra altrettanto adatta all’uso quotidiano. La stretta parentela con Volvo, accennata negli esterni, è invece più che evidente all’interno. Alcune parti, come ad esempio il volante, sono praticamente le stesse, così come è la stessa la qualità percepita, sia nei materiali, sia negli assemblaggi. Di serie anche i rivestimenti vegani (fatti, cioè, senza ricorrere a prodotti di origine animale) e tessuti più leggeri della classica pelle (comunque disponibile su richiesta).
Sulla plancia che spicca per la quasi totale assenza di comandi fisici, il protagonista è l’infotainment, con un tablet da 11,15 pollici che integra l’assistente vocale di Google, Google Maps e Google Store che rendono l’interazione uomo-macchina intuitiva e soprattutto semplice. Se invece il problema al volante di un’elettrica è ancora l’ansia da ricarica, in aiuto può essere schierata l’app Abrp (al secolo A Better Routplanner), in grado di guidarci al percorso più adatto, anche in caso di lunghi tratti da percorrere, con le dovute tappe per ricarica. L’intera gamma di Polestar 2 si articola in quattro varianti, dalla base della Standard range Single motor, con un prezzo 52.200 euro per un’autonomia dichiarata di 470 km, fino alla Long Range Dual Motor Performance, che raggiunge il prezzo di 65.700 euro e di autonomia raggiunge i 480 km.