
Clio E-Tech, la rivoluzione ibrida di Renault. Mix perfetto tra rendimento energetico e piacere di guida

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MILANO - Si chiama E-Tech la «rivoluzione ibrida» di Renault che, pur detenendo con la Zoe la leadership europea della mobilità 100% elettrica, non si era mai avventurata nel mondo della doppia motorizzazione. Lo fa adesso, e non con un solo modello, ma con un'intera famiglia di vetture che spazia dalla Clio full-hybrid alle versioni ibride plug-in del Suv Captur e della Mégane Sporter (cioè station wagon).
La prova su strada ha non solo ribadito la consolidata tendenza Renault a democratizzare la tecnologia, ma ha evidenziato il buon lavoro dei tecnici francesi che hanno fatto tesoro della decennale esperienza maturata nella propulsione «full electric» e del know-how acquisito in Formula 1, mondo dal quale deriva per esempio l'innovativa trasmissione «Multi-mode» con innesto a denti senza frizione che si è fatta apprezzare per la fluidità dei cambi di marcia resi quasi impercettibili dal computer che, tra le 15 combinazioni di velocità disponibili, sceglie quella più adatta a ottimizzare il mix tra rendimento energetico e piacere della guida.
Parlando di tecnologia democratica, e quindi accessibile, non si può prescindere dalla Clio che, pur condividendo con le «cugine» plug-in l'efficiente e compatto powertrain costituito da due unità elettriche – il motore vero e proprio da 49 cv e lo starter generatore da 20 cv – e dall'evoluto propulsore 1.6 a benzina da 91 cv, dispone di una batteria di capacità più contenuta (1,2 kW contro i 9,8 delle plug-in) che le consente di partire sempre in modalità 100% elettrica, di viaggiare senza emissioni nell'80% dei tragitti urbani e di ridurre i consumi fino al 40% rispetto a un'analoga vettura solo termica. Il tutto con un listino che – senza contare eventuali incentivi statali e locali – parte da 21.950 euro (11.000 in meno del Captur Phev).
Su strada la Clio ibrida si è fatta apprezzare non solo per la brillantezza garantita dai 140 cv complessivi a disposizione, ma anche per la quinta «marcia» del cambio automatico, contrassegnata dalla lettera B, che si aggiunge alle quattro posizioni canoniche (D, R, N e P) incrementando la capacità di ricaricare la batteria in fase di rilascio, in modo molto rapido e con la capacità di arrivare praticamente all'arresto completo della vetture senza ricorrere al pedale del freno. L'effetto freno motore, così enfatizzato, regala sensazioni vicine a quelle dei motori termici, così gradite agli appassionati della guida sportiva.
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