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MV Agusta riaccende i motori in vista della Fase 2. Sardarov: «Continueremo a costruire le moto più belle del mondo»

di Francesco Irace
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ROMA – Con l'emergenza sanitaria dovuta al Coronavirus che si appresta ad affrontare una nuova fase di graduale riapertura del Paese, la cosiddetta Fase 2, le Case automobilistiche e motociclistiche si preparano a rimettere in moto le attività produttive. MV Agusta, una delle eccellenze italiane per quanto riguarda il mondo delle due ruote, è pronta a riaccendere i motori dopo lo stop produttivo comunicato, per ovvie ragioni, il 26 marzo scorso. 

Questo periodo, di circa un mese, ha permesso al Brand varesino di effettuare una nuova sanificazione degli spazi e di affinare ulteriormente i processi di lavoro. Con buona parte dei dipendenti amministrativi e commerciali ora in modalità smartworking ed il solo magazzino ricambi in piena attività per garantire il supporto ai clienti nel mondo intero, MV Agusta è pronta a riprendere la produzione a pieno regime ed è determinata ad attuare l’ambizioso piano quinquennale annunciato poco prima della scoppio della pandemia. 

L'obiettivo, dunque, resta quello di portare in pochi anni la produzione dalle attuali 5.000 unità l’anno ad oltre 25.000 grazie ad ingenti investimenti in produzione e ricerca, oltre che al lancio di nuovi modelli rivolti ad un pubblico più vasto e all’espansione della rete di concessionari nel mondo. Dunque, tutto è pronto nella sede storica di MV Agusta a Varese: controllo della temperatura all’ingresso per dipendenti, fornitori e visitatori; fornitura di dispositivi di protezione individuali quali mascherine e guanti; ottimizzazione delle linee produttive e degli spazi di lavoro per garantire il corretto distanziamento; regole e procedure chiaramente esposte e comunicate a tutti i lavoratori; nuove modalità per la mensa, col pieno rispetto di tutte le disposizioni vigenti, in accordo con il fornitore esterno.

«Questo non è il momento per essere timidi” dichiara Timur Sardarov, CEO di MV Agusta Motor S.p.A., “dobbiamo abbracciare il cambiamento e concentrare tutte le forze nel costruire un nuovo futuro per il nostro settore e per questo territorio, mantenendo, e addirittura incrementando, i livelli occupazionali. Se è vero che dovremo fare i conti con una realtà completamente mutata in ogni aspetto della nostra società, non dobbiamo avere paura di credere nel nostro potenziale. Siamo pronti a raccogliere la sfida. Noi siamo ancora quelli che costruiscono le moto più belle e più veloci del mondo, e continueremo a farlo, forse in modo diverso, ma con lo stesso orgoglio e con la stessa determinazione. 

Stiamo già facendo gli investimenti necessari per entrare in nuovi mercati e conquistare nuovi segmenti, come stabilito dal nostro piano strategico. Il posizionamento di altissima gamma della nostra produzione tradizionale probabilmente risentirà meno della crisi rispetto ad altri settori, più ampi, meno stabili e meno flessibili. Le moto rappresentano inoltre per definizione la quintessenza della mobilità individuale. Sono simbolo di libertà ed una naturale, agile alternativa al trasporto di massa. Un aspetto da non sottovalutare in questi tempi difficili».

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Giovedì 23 Aprile 2020 - Ultimo aggiornamento: 26-04-2020 18:15 | © RIPRODUZIONE RISERVATA